Il Montenegro è in vantaggio nella corsa all'adesione all'Ue, dice il suo presidente

Il nuovo primo ministro del Montenegro Milojko Spajić incontra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Podgorica, 31 ottobre 2023
Il nuovo primo ministro del Montenegro Milojko Spajić incontra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Podgorica, 31 ottobre 2023 Diritti d'autore Christophe Licoppe/ EU/Christophe Licoppe
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Di Mared Gwyn Jones
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Secondo il presidente del Montenegro Jakov Milatović, il suo Paese è in vantaggio sugli altri Stati candidati nella corsa all'adesione all'Unione europea

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Le sue parole arrivano dopo un incontro con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, avvenuto a Podgorica. "Il Montenegro ha una politica estera e di sicurezza in armonia con quella dell'Ue e attualmente una maggioranza politica veramente orientata alle riforme. Nessun altro Paese che voglia diventare membro dell'Unione Europea ha tutto questo".

L'adesione del Montenegro sarebbe un grande messaggio per tutti gli altri Paesi candidati, sul fatto che il processo di allargamento è vivo, ha spiegato il presidente montenegrino: "Sarebbe un ulteriore incentivo per gli altri Paesi candidati a portare avanti con ancora più forza il loro programma di riforme, che dovrebbe avvicinarli ancora di più all'Unione Europea".

Un governo per l'Europa

Un governo di coalizione guidato dal primo ministro Milojko Spajić è stato nominato dal Parlamento montenegrino poco prima della visita di von der Leyen. Il movimento centrista Europa Ora di Spajić ha vinto le elezioni lampo di giugno, ma senza una chiara maggioranza per governare, e dunque l'esecutivo attuale si compone di partiti filo-europei, filo-serbi e della minoranza albanese.

La situazione di stallo si è sbloccata dopo che i partiti fortemente anti-occidentali hanno spianato la strada a Spajić per governare a condizione che uno dei loro leader, Andrija Mandić, fosse eletto all'influente posizione di speaker del parlamento. Non tutti gli 81 membri del parlamento montenegrino erano presenti al voto tenutosi il 31 ottobre: il nuovo governo è stato approvato con 46 voti a favore e 19 contrari.

Spajić ha dichiarato ai giornalisti che spera di "sbloccare l'integrazione europea, avanzare rapidamente e diventare il prossimo membro dell'Unione Europea" e ha affermato che il suo governo continuerà ad essere pro-europeo, nonostante il ruolo di Mandić.

"Il Montenegro ha fatto più progressi
di tutti gli altri Paesi candidati nel processo di integrazione europea"
Jakov Milatović
Presidente del Montenegro

I negoziati per l'adesione all'Ue del Montenegro, Paese già membro della Nato e più piccolo fra gli Stati balcanici, sono stati avviati nel giugno 2012, ma gli scarsi progressi nell'attuazione delle riforme istituzionali frenano la strada verso l'adesione.

Una valutazione dei progressi del Paese, pubblicata a ottobre 2022, affermava che "la volatilità politica, l'instabilità del governo e le tensioni hanno bloccato i processi decisionali e l'attuazione delle riforme". Una revisione aggiornata dei progressi del Montenegro sarà inclusa nella relazione annuale della Commissione europea sull'allargamento, attesa per l'8 novembre.

Nel suo tentativo di ottenere il sostegno del Parlamento per governare, Spajić ha delineato il Montenegro come "la Svizzera dei Balcani" e "la Singapore d'Europa".

Margini di miglioramento

La visita di Ursula Von der Leyen a Podgorica rientra in un tour di quattro giorni nei Paesi dei Balcani occidentali: la presidente ha dichiarato ai giornalisti a Podgorica che il Montenegro è stato per lungo tempo il Paese della regione più avanti nel processo di adesione, aggiungendo di essere felice di vedere il Paese determinato a mantenere la  pole position.

"Sono lieta che ora possiate concentrarvi pienamente sull'obiettivo dell'adesione e che insieme possiamo percorrere l'ultimo miglio, arrivando fino al traguardo".

Von der Leyen ha anche fornito ulteriori dettagli sul piano di investimento da sei miliardi di euro dell'Ue per i Balcani occidentali, finalizzato a raddoppiare l'economia della regione nel prossimo decennio. Il Montenegro ha il prodotto interno lordo pro capite più alto tra i  Paesi dei Balcani occidentali, ma con il 50% della media Ue c'è ancora un "potenziale non sfruttato", ha dichiarato von der Leyen.

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