Migranti, è la Svezia il paese più accogliente d'Europa

Migranti, è la Svezia il paese più accogliente d'Europa
Diritti d'autore Javier Bauluz/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Diritti d'autore Javier Bauluz/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Di Jack Parrock
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il Migration integration policy index rivela la classifica del 2020. Stoccolma prima nell'Ue seguita da Finlandia, Belgio, Irlanda e Portogallo. In Italia bene accesso alla salute e al lavoro ma gli stranieri non partecipano alla vita politica

PUBBLICITÀ

Integrarsi in una nuova cultura non è cosa semplice. Ma in alcuni Paesi può essere più difficile che in altri. Secondo l'ultimo rapporto del Migration Integration Policy Index, che studia il livello di inserimento sociale dei migranti in 52 Paesi, tra le dieci nazioni più accoglienti, ben cinque sono europee.

Non sorprende vedere la Svezia in cima alla classifica, seguita da Finlandia, Belgio, Irlanda e Portogallo. E in una scala di voti che va da zero a 100 questi Paesi hanno tutti superato il 64 punti. Oltreoceano a registrare buoni punteggi sono Canada, Nuova Zelanda, Usa, Australia e Brasile. Che completano la classifica dei 10 paesi più accoglienti al mondo.

L'Italia non si posiziona male nella classifica, con 58 punti su 100 di media. Ma le criticità restano nel campo della partecipazione politica, e il diritto di cittadinanza, un percorso costellato di ostacoli. Vanno molto meglio invece l'acesso alla sanità e al mercato del lavoro.

Il mese scorso la Commissione europea ha lanciato un piano d'azione per incoraggiare le politiche di integrazione dei migranti negli Stati membri.

Ma i gruppi politici di destra temono che queste aperture possano minare i valori tradizionali, per l'eurodeputato rumeno conservatore, Cristian Terhers, "non si può parlare di Europa e dei suoi valori occidentali senza fare riferimento le sue radici giudaico-cristiane. E penso che queste radici vadano enfatizzate e fatte conoscere bene a chi arriva, per aiutare le persone ad integrarsi meglio".

Secondo il Migration Policy group, che ha condotto la ricerca, la pandemia ha enfatizzato le differenze tra Stati, come spiega Thomas Huddleston che ha diretto lo studio: "è emerso molto chiaramente che i Paesi più accoglienti hanno offerto maggiori servizi sanitari ai migranti dimostrando così una certa equità di trattamento tra cittadini. Ma se vogliamo sconfiggere il Covid ovunque - ha aggiunto Huddleston - dobbiamo promuovere cure inclusive".

La maggioranza dei Paesi considerati dallo studio, comunque, ne esce con una valutazione piuttosto mediocre in cui le opportunità per i migranti sono tante quanto gli ostacoli.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

I migranti in piazza nelle città francesi chiedono il riconoscimento sociale

Elezioni europee: in Spagna Vox beneficerà dell'ascesa dell'estrema destra in Europa?

Germania, arrestato per spionaggio assistente di europarlamentare AfD: Jian Guo informava la Cina