A Bruxelles sono nati 2.000 piccoli business negli ultimi sei mesi. Nelle Fiandre sono 11.000. Il segreto sta nelle intuizioni innovative
Scatenarsi a ballare in salotto o fabbricare burro d'arachidi all'impazzata. Sono alcune delle idee di successo che hanno avuto dei piccoli imprenditori belgi nate nell'ultimo anno durante la crisi. Secondo Unizo, un'associazione di categoria di lavoratori autonomi e Pmi belga, a Bruxelles negli ulimi sei mesi hanno aperto quasi 2.000 nuove attività produttive, e 11.000 nelle Fiandre.
A Katarzyna Morton, danzatrice di Lovanio, è venuto in mente di allargare le sue lezioni di "partyrobics", una combinazione di aereobica e disco dance, online, raggiungendo un numero di allievi che dentro una palestra sarebbe impensabile. “Questo tipo di danza sembra essere un'attività particolarmente adatta da fare in casa - spiega Katarzyna, fondatrice di Partyrobics e Body Expressive - le persone si sentono meno inibite. E si scatenano di più. E poi ballare in questo modo dà la sensazione di divertimento puro, e un momento di evasione rispetto al resto della giornata spesa tra quattro mura”.
Matt Samra ha invece aperto un bar caffetteria, nel quartiere delle boutique alla moda di Bruxelles, Louise, e non facendo molti soldi con i caffè da asporto ha deciso con il suo socio di produrre burro d'arachidi. Un'idea che li ha portati a dover gestire un'esplosione di domande davvero insaspettata.
"Il bar ha subito ovviamente delle perdite per via delle restrizioni e delle chiusure - racconta Matt nel suo locale mentre prepara un cappuccino ad arte - ma la vendita di burro d'arachidi è schizzata da un momento all'altro. Abbiamo ricevuto molti ordini da parte di negozi bio che avevano esaurito il prodotto e poi c'è stato un passa parola tra i clienti anche sui social media. Stando a casa molte persone in questo periodo hanno cucinato più del solito e così per soddisfare la domanda, abbiamo dovuto aprire un laboratorio di produzione di burro d'arachidi".
Secondo le associazioni di categoria è importante sapere intravedere le opportunità lavorative che nascono durante i periodi di crisi, perché sono segni di capacità intuitive e innovative di cui il settore del commercio ha un disperato bisogno.