Portare energia pulita e stabilità energetica sulle Cicladi grazie a cavi sottomarini. Un progetto europeo che le isole attendevano da tempo
Cicladi, in greco, significa circolo. Sono così chiamate per la loro disposizione a cerchio intorno a Delo, sono un gruppo di isole greche nel Mar Egeo, situate a sud dell'Attica e dell'Eubea.
Queste isole non sono più sole ma fanno affidamento in termini di elettricità. Un progetto a lungo termine che Ioannis Margaris, dell'IPTO conosce bene. Sottolinea qui le sue sfide e le prospettive future: «Questo progetto sta aiutando il Paese a raggiungere i suoi obiettivi sui cambiamenti climatici. Mi riferisco ai limiti dei gas a effetto serra poiché gli impianti di produzione autonomi cesseranno di funzionare. Sono proprio questi impianti che contribuiscono all'inquinamento e ai cambiamenti climatici».
Continua Ioannis Margaris vicepresidente e Chief Technology, Planning & Strategy Officer della IPTO:
«Il fatto che il progetto fosse in fase di completamento durante la pandemia COVID-19, ci ha messo a rischio di un possibile ritardo. Tuttavia, in collaborazione con gli appaltatori del progetto, siamo riusciti a garantire che non ci saranno ritardi. Siamo riusciti a portare a termine il progetto con successo, nonostante l'insicurezza prevalente e le limitazioni agli spostamenti del personale, sia all'interno che all'esterno del Paese ».
Conclude Ioannis Margaris vicepresidente e Chief Technology, Planning & Strategy Officer di IPTO:
«Altre isole delle Cicladi, saranno interconnesse in futuro e mi riferisco a Santorini, Folegandros, Milos e Serifos ed altre ancora. La 4a ed ultima fase dell'interconnessione delle Cicladi sarà completata nel 2023-2024 e il costo di questo progetto è di circa 380 milioni di euro ».