Perché investire nell'uguaglianza di genere conviene anche all'economia

Perché investire nell'uguaglianza di genere conviene anche all'economia
Di Isabel Marques da Silva
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Le donne imprenditrici possono fare la differenza nel risollevare l'economia nazionale. A Lisbona la conferenza Women4Mediterranean ha illustrato i benefici della rimozione delle inuguaglianze di genere

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Le disuguaglianze di genere costano caro. Secondo un recente studio della Banca Mondiale, i paesi perdono 160 trilioni di dollari all'anno a causa della differenza salariale tra donne e uomini. Promuovere l'imprenditorialità femminile può aiutare a contrastare questo fenomeno. Proprio durante il piano di salvataggio internazionale del Portogallo, a Lisbona nel 2014 ha aperto le sue porte il villaggio culturale e di coworking "Underground". Il suo direttore, Mariana Duarte Silva, ci racconta le sfide affrontate.

"Non ho mai mollato e l'economia portoghese ha iniziato a riprendersi poco a poco.C'è stata una svolta, ossia la decisione politica del Comune di Lisbona di creare un dipartimento per incoraggiare una nuova economia, nuovi tipi di business. Bisogna essere concentrati e cercare di non prestare attenzione alle voci che girano nell'ambiente maschile. Tuttavia, in quell'ambiente maschile, molti uomini sono stati importanti per sviluppare la mia carriera".

Mariana ha raccontato la sua esperienza durante la quarta conferenza Women4Mediterranean, tenutasi a Lisbona: un evento organizzato dall'Unione per il Mediterraneo.

Come spiega la nostra corrispondente, Isabel Marques da Silva, un anno dopo la firma della Dichiarazione del Cairo per combattere la disuguaglianza di genere, l'Unione per il Mediterraneo ha fatto il punto della situazione e ha invitato a parlare relatori d'eccezione: una delle tante priorità è combattere la violenza contro le donne, incluso l'aspetto sessuale, soprattutto dopo il movimento "MeToo" e l'assegnazione del Nobel per la pace di quest'anno.

La giordana Lina Khalifeh, sportiva professionista, ha vinto diverse medaglie nelle arti marziali. Nel 2012 ha fondato "SheFighter". Un corso di autodifesa che ha già formato più di 15 mila donne in tutto il mondo e che vuole continuare ad espandersi. Con la sua filosofia di formazione, anche lei contribuisce all'emancipazione delle donne in circa 30 paesi.

"Si tratta del legame tra mente, corpo e anima, come ottenere quell'equilibrio e sapere che puoi avere fiducia in te stessa senza dover applicare quei movimenti agli altri. Perché se sai che sei abbastanza potente, non permetti a nessuno di dirti che sei debole o che hai un problema di autostima".

La Conferenza ha deciso di creare meccanismo di monitoraggio delle misure che vengono adottate per le donne nei 43 paesi che aderiscono all'organizzazione. Uno strumento utile per valutare progressi in Europa, Balcani, Medioriente e Nord Africa.

Laurence Païs, vice segretario generale Unione per il Mediterraneo sottolinea il ritorno economico di un investimento nella parità di genere.

"Se la quota delle donne nel mercato del lavoro fosse uguale a quella degli uomini, nella regione mediterranea ci sarebbe un aumento del 25% delle entrate nette a livello nazionale. Potete immaginare quanto questo denaro sia importante per tutta la società, senza contare che avremmo una società più giusta, inclusiva e aperta".

Journalist • Elena Cavallone

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