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Syrians Got Talent: siriani, profughi e musicisti per solidarietà

Syrians Got Talent: siriani, profughi e musicisti per solidarietà
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Di Nima Ghadakpour
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Un gruppo di siriani sfuggiti alla guerra e rifugiatisi in Europa presenta musica che abbraccia Oriente e Occidente. Per cambiare l'immagine dei rifugiati e lanciare un messaggio di solidarietà.

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Sono musicisti. Sono siriani. E sono rifugiati. Per la maggior parte hanno raggiunto l'Europa fra il 2015 e il 2016. Nella loro musica Oriente e Occidente si abbracciano: da Rachid Taha a Jacques Brel, suonano e cantano in arabo, francese e inglese.

Schams El Goniemi, il fondatore del gruppo, spiega: "Ho creato Syrians Got Talent subito dopo gli attentati del Bataclan di Parigi, per mandare un messaggio forte di solidarietà fra i profughi siriani, che erano stati ampiamente accusati - a torto - dai media, e gli europei che devono accoglierli".

La cantante, Louloua, è arrivata in Francia con il marito sei anni fa. Per lei Syrians Got Talent "È un'ottima idea, permette di collegare un'immagine diversa alle parole 'siriano' o 'rifugiato' rispetto a quel che si conosce di solito"

E poi c'è Mabad, 19 anni, di Raqqa. Suona il violino e dice: "Cerchiamo di mandare il messaggio che facciamo bella musica, impariamo la lingua, andiamo a scuola, facciamo tutto quel che è positivo in questo paese, un paese che è meraviglioso verso di noi".

Un gruppo nato dalle ceneri della guerra, che attraverso l'arte cerca di curare le ferite e i traumi lasciati dalla violenza. E avvicinare Oriente e Occidente.

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