Nuovo summit con la Turchia sulla crisi migratoria

Nuovo summit con la Turchia sulla crisi migratoria
Diritti d'autore 
Di Margherita Sforza
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

La prima giornata del vertice europeo si è conclusa con l’annuncio di un altro summit, tra due settimane i leader europei torneranno a riunirsi con

PUBBLICITÀ

La prima giornata del vertice europeo si è conclusa con l’annuncio di un altro summit, tra due settimane i leader europei torneranno a riunirsi con la Turchia per parlare di immigrazione.

A spingere per accorciare i tempi è stata Angela Merkel, in difficoltà nei sondaggi, il cancelliere tedesco deve portare a casa dei risultati prima delle elezioni regionali.

“Vogliamo intensificare e migliorare il programa di riammissione tra la Grecia e e la Turchia, che è stato molto ingombrante fino ad ora- ha detto Merkel -e quando sarà ridotto il numero degli immigrati illegali, allora potremmo parlare di ripartizione su base volontaria dei migranti dalla Turchia all’Unione europea”.

Il cancelliere austriaco Werner Fayman ha respinto le critiche sul suo piano di limitare gli ingressi dei rifugiati sul suo territorio, dopo la dura bocciatura della Commissione europea:

“Come cancelliere austriaco devo prendere in considerazione la soluzione europea, che prevede un’equa distribuizione dei rifugiati, ma anche gli interessi austriaci: non possiamo portare da soli il fardello!”- ha dichiarato Fayman.

Il premier italiano Matteo Renzi ha espresso solidarietà all’Austria ma ha minacciato di bloccare i fondi europei ai paesi dell’Est europa, che non accettato di prendersi carico della loro quota di migranti. Una posizione apprezzata da Germania e Francia ma bollata come un ricatto dall’Ungheria.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Elezioni in Catalogna, tutti contro tutti: al voto senza alleanze

Il generale Vannacci candidato alle elezioni europee con la Lega

A Cipro 25mila richiedenti asilo sono in attesa, Nicosia chiede all'Ue di cambiare status alla Siria