Brucia il confine sloveno-croato. Centinaia di migranti, ospitati in un centro temporaneo nel villaggio di Brezice, hanno dato fuoco alle coperte per
Brucia il confine sloveno-croato. Centinaia di migranti, ospitati in un centro temporaneo nel villaggio di Brezice, hanno dato fuoco alle coperte per denunciare le condizioni precarie. Il rogo si è poi propagato sulle tende e gli alberi del campo. Queste immagini raccontano di una situazione drammatica: donne con bambini, anche molto piccoli, hanno attraversato nella notte il gelido fiume Sutla, al confine tra la Croazia e Slovenia. Gridano, immersi quasi completamente nell’acqua, a una temperatura di circa dieci gradi centigradi.
Oltre 20mila profughi sono arrivati in Slovenia da sabato scorso, non vogliono fermarsi ma proseguire il viaggio verso l’Europa del nord. Dopo che Budapest a metà ottobre ha chiuso il confine croato, il passaggio obbligato nella rotta verso nord è attraverso la Croazia e la Slovenia, piccolo Paese con circa due milioni di abitanti.
Il parlamento di Lubiana ha, intanto, approvato un decreto per dare maggiori poteri all’esercito, a guardia dei confini dello Stato. Sono 140 i soldati che assistono al momento le forze dell’ordine.
Sulla crisi dei Balcani il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha convocato a Bruxelles domenica 25 ottobre un meeting di emergenza dei leader. L’obiettivo, si legge in un comunicato ufficiale, è “concordare conclusioni operative comuni da poter attuare immediatamente”.