Visita ufficiale del cancelliere tedesco a Bruxelles, un modo per Angela Merkel per smentire dissapori emersi con la Commissione europea nella
Visita ufficiale del cancelliere tedesco a Bruxelles, un modo per Angela Merkel per smentire dissapori emersi con la Commissione europea nella definizione della linea da seguire con la Grecia e nell’applicazione delle politiche di austerità. Merkel ha evitato di rispondere all’ipotesi di un terzo piano di salvaggio per Atene:
“Per il momento si parla dell’applicazione dell’accordo approvato dai ministri delle finanze della zona euro, sulla proroga dell’attuale programma. Le tre istituzioni, Banca centrale, Commissione e fondo monetario internazionale, faranno la loro valutazione e penso che abbiamo molto da fare per portare avanti questo accordo”- ha detto il cancelliere tedesco.
Le ha fatto eco il Presidente della Commissione europea, secondo cui un terzo programma di aiuti per la Grecia è prematuro. Poi anche Jean-Claude Juncker ha voluto smorzare le polemiche con ironia: “Ammiro la testardaggine di alcuni giornalisti dei media nazionali tedeschi che parlano di serie conflitti tra il cancelliere tedesco e il presidente della Commissione. Non ho notato questi conflitti”
La Germania di Angela Merkel è al timone d’Europa. Ma cosa dobbiamo aspettarci dal cancelliere tedesco? E quali sono le relazioni con la nuova Commissione europea? Ne parliamo con Jan Techau, direttore del think thank Carnegie Europe.
Rudolf Herbert:
“Qual è la più importante preoccupazione di Angela Merkel?”
Jan Techau, direttore del think thank Carnegie Europe:
“Il tema piu’ importante è sempre l’euro sotto diversi aspetti. C‘è per così dire una controversia che emerge su quanto bisogna essere duri con i paesi in deficit, con paesi che hanno bisogno di aiuto. E poi c‘è un problema di fondo sui cui si sta trattando: il rapporto di forza tra la Commissione europea e gli Stati membri. Negli ultimi anni, in questo periodo di crisi, la Commissione ha notevolmente perso terreno a vantaggio degli stati membri, e Jean-Claude Juncker cerca di recuperare una fetta considerevole di potere per la Commissione. Questo non piacerà al Cancelliere”.
Rudolf Herbert, euronews:
“Quali differenze di opinione ci sono tra Berlino e Bruxelles, per quanto riguarda il patto di stabilità?”
Jan Techau, direttore del think thank Carnegie Europe:
“Non è un segreto che l’opinione di Jean-Claude Juncker sia piu’ mite. Il presidente della Commissione ritiene che ci sia è una sfiducia degli Stati membri nell’Unione europea, nelle istituzioni. E che qualcuno deve utilizzare un tono diverso, un po ‘più accomodante. E quando la signora Merkel lo ascolta, pensa sempre che questo significhi ammorbidire i criteri, e fare concessioni a questi paesi. In realtà non credo che abbiano opinioni molto diverse su come dovrebbe essere l’Europa, ma su come portare di nuovo a galla l’euro e su come consolidare la zona euro ci sono differenze di opinione.
Rudolf Herbert, euronews:
“La quota tedesca nei programmi di salvataggio per la Grecia ammonta a circa 65 miliardi di euro. Tuttavia, ci sono voci ad Atene, secondo cui la Germania è in parte responsabile della crisi”.
Jan Techau, direttore del think thank Carnegie Europe:
“Molti tentativi dei Greci di rovesciare il vecchio sistema e portare l’Eurogruppo verso una linea piu’ morbida in realtà hanno fallito. I vari tentativi non hanno dato frutti, e alla fine c‘è ancora una proroga del programma di salvataggio. E ora si avvicina il prossimo regolamento di conti: si prevede che la Grecia avrà bisogno di nuovi fondi al piu’ tardi quest’estate. Il governo greco non può permettersi di andare a mendicare di nuovo, cosi almeno lo percepiscono le autorità greche. Ma al tempo stesso, il governo greco non puo’ rischiare di lasciar fallire la Grecia”.
Rudolf Herbert, euronews:
“Alla ricerca di una soluzione pacifica per l’Ucraina Angela Merkel ha preso l’iniziativa. Quali sono le ragioni?”
Jan Techau, direttore del think thank Carnegie Europe:
“Il motivo per cui la signora Merkel è in una posizione di leader in Europa ha a che vedere con due aspetti: in primo luogo, le forti relazioni tra la Germania e la Russia. È questo non solo per il rapporto personale di Merkel, ma soprattutto perché la Germania è il più grande partner economico della Russia, il volume di scambi è molto grande. Nessun altro paese europeo ha tanta influenza sulla Russia. E l’altra ragione è la debolezza delle altre potenze di politica estera in Europa, la Gran Bretagna e la Francia sono entrambe piu’ o meno fuori la questione russa.
Rudolf Herbert, euronews:
Questa non potrebbe essere un’opportunità per l’Europa per diventare un’importante protagonista sulla scena internazionale?
Jan Techau, direttore del think thank Carnegie Europe:
“Naturalmente. Qesto è il piu’ grande test per la politica estera europea dalla sua creazione. La domanda è : l’Unione europea sarà capace di cogliere l’occasione? sarà capace di giocare la partita? Non si tratta solo di affrontare l’attuale crisi o di reagire agli ultimi movimenti. La domanda è se l’Unione europea sarà in grado di assumere una posizione che dura oltre 10 o 15 anni per raggiungere un obiettivo strategico”.