Donald Trump pubblica un video in cui colpisce Bruce Springsteen con una pallina da golf. Scoppia la polemica online. Il Boss risponde con un EP live carico di messaggi politici
Continua la polemica pubblica tra Donald Trump e Bruce Springsteen, una tensione che unisce spettacolo, politica e cultura pop americana. Il 21 maggio l’ex presidente degli Stati Uniti ha condiviso sulla sua piattaforma Truth Social un video manipolato in cui lo si vede lanciare una pallina da golf che finisce per colpire Bruce Springsteen sul palco, facendolo cadere.
Il video, subito ripostato anche su X (ex Twitter), è diventato virale, raccogliendo oltre 57.000 condivisioni e 400.000 “like”.
Il gesto ha scatenato una nuova ondata di critiche nei confronti di Trump, accusato di comportamento inappropriato e infantile. “Non è ciò che fa un presidente”, hanno commentato in molti sui social, accompagnando i post con immagini reali di Trump sui campi da golf, in tono chiaramente sarcastico.
Il video è solo l’ultimo episodio di una serie di attacchi reciproci tra i due, iniziati quando Springsteen ha criticato apertamente l’ex presidente durante la serata inaugurale del suo tour europeo.
Durante il concerto, il Boss ha pronunciato discorsi fortemente critici nei confronti dell’amministrazione Trump, definendola “corrotta, incompetente e traditrice”. Trump ha risposto duramente, deridendo l’aspetto fisico di Springsteen e accusandolo di essere un “liberale standard” che parla solo all’estero per “piacere all’élite di Hollywood”. Ha persino invocato un’indagine nei confronti del musicista, portando la polemica su un piano istituzionale e surreale.
In risposta implicita, Springsteen ha pubblicato un nuovo EP dal vivo intitolato Land Of Hope And Dreams, registrato proprio durante la serata di apertura del tour. La raccolta include quattro brani e due discorsi, tra cui un appello appassionato alla democrazia e alla resistenza contro l’autoritarismo. "Stasera chiediamo a tutti coloro che credono nella democrazia e nel meglio del nostro esperimento americano di alzarsi con noi", dice Springsteen in uno dei passaggi più intensi dell’EP.
La controversia ha attirato l'attenzione dell'American Federation of Musicians, che ha difeso sia Springsteen che Taylor Swift, anch'essa recentemente attaccata da Trump. A sostegno del Boss sono intervenuti musicisti come Eddie Vedder dei Pearl Jam e Neil Young. Dall’altro lato, Kid Rock – sostenitore di lunga data di Trump – ha preso le difese dell’ex presidente, attaccando Springsteen come "un liberale milionario preoccupato di piacere a Hollywood".
Questo nuovo scontro tra Trump e Springsteen non è soltanto una faida tra celebrità, ma riflette una profonda divisione culturale e ideologica che attraversa l’America. Il Boss usa il palco e la musica per difendere la democrazia; Trump risponde con i social e la provocazione. Il risultato? Una lotta mediatica e simbolica che non sembra destinata a finire presto.