La capsula del tempo è stata scoperta a metà degli anni '90, ma è rimasta intatta per decenni. All'interno una lettera e un giornale che offrono un'istantanea della vita nel 1865.
Quando negli anni '90 gli archeologi al lavoro in una strada di Breslavia trovarono un tubo di metallo, non gli diedero molta importanza e si limitarono a consegnarlo a un museo locale. La vera natura di quell'oggetto all'apparenza insignificante è venuta alla luce solo quest'anno: quel tubo era in realtà una capsula del tempo.
Secondo un comunicato stampa del Ministero polacco della Scienza e dell'Istruzione Superiore del 2 luglio, gli esperti dell'Istituto Nazionale Ossoliński sono stati incaricati di aprire il tubo per scoprire i potenziali tesori al suo interno.
"Per prima cosa abbiamo dovuto disinfettare la capsula e poi pensare molto attentamente a cosa fare per non danneggiare queste carte delicate", ha detto Katarzyna Kroczak, conservatore capo delle collezioni dell'Ossoliński. Quando il cilindro è stato aperto, i ricercatori hanno trovato due oggetti: un giornale e una lettera.
Il giornale conferma che il cilindro risale al 1865, mentre la lettera offre uno sguardo sulla vita di tre vicini che vivevano a Breslavia all'epoca. In particolare la lettera descrive un progetto di ristrutturazione di una rete idrica medievale nella loro strada.
"All'interno c'era un manoscritto firmato da tre residenti di Breslavia, tre vicini di via Nożownicza, che commemorava il momento dell'occultamento della capsula del tempo. I tre vicini hanno nascosto nella capsula anche il giornale Breslauer Zeitung del 1865", ha dichiarato Maciej Trzciński, responsabile del Museo Archeologico di Breslavia.
Ora la capsula e il suo contenuto sono esposti al Museo Archeologico di Breslavia, a dimostrazione di come anche le scoperte apparentemente più umili possano far luce su un momento storico. "Possiamo collegarli a persone specifiche, trovare i loro dati negli archivi, collegarli con vari altri documenti e ricostruire la loro vita", ha detto Agata Macionczyk del Museo Archeologico.