La mostra "Das is kolonial" è aperta da mesi, ma la polemica è scoppiata solo dopo la diffusione di un video in cui veniva impedito l'ingresso al museo ad un giornalista bianco. Voleva entrare in orario "off limits". Polemiche veementi in Germania per un presunto caso di "razzismo al contrario"
Non si è ancora attenuata, in Germania, la veemente polemica attorno al Zeche Zollern Museum, museo allestito in un'antica miniera di carbone di Dortmund.
A finire nel mirino della critica è la mostra "Das is kolonial" e, soprattutto, la decisione del museo di vietare l'ingresso ai bianchi, dalle 10 alle 14, con ingresso consentito - in quell'orario - solo ai non bianchi.
I social media sono letteralmente impazziti, definendo la vicenda un "caso di razzismo al contrario".
"L'obiettivo non è discriminare", si difende la direzione del museo, "ma riservare uno spazio sicuro ai riflessione per i non bianchi".
Barbara Rüschoff-Parzinger, Assessorato alla Cultura - Associazione regionale Vestfalia-Lippe (LWL), prova a spiegare:
"Si tratta di un gruppo d'affetto, composto da persone colpite, quindi la loro richiesta è stata che le persone interessate potessero stare da sole e parlare tra di loro... Questo è l'approccio della mostra: discutere un argomento per se stessi e con se stessi, ed essere semplicemente liberi".
Non tutti, però, hanno capito questa (non semplice) riflessione fatta dai dirigenti del museo.
La mostra, che esplora il passato coloniale della regione Vestfalia, è aperta al pubblico da mesi. Lo scandalo, però, è scoppiato solo qualche giorno fa, dopo la diffusione di un video in cui non veniva consentito l'ingresso a un giornalista bianco di una stazione radio.
Come hanno scritto giornali e siti web tedeschi - è il caso del "Westfalen-Blatt" - qui si discute la questione: è razzismo contro i bianchi quello che viene praticato dall'Associazione regionale Vestfalia-Lippe, finanziata con le tasse pubbliche dei cittadini tedeschi?
L'opinione pubblica in Germania è spaccata.