Cannes: "120 battiti al minuto" di Robin Campillo

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Proiettato in concorso al festival cinematografico di Cannes quest’anno, ’120 Battiti al minuto’ è un dramma vivace e appassionato sulle battaglie del gruppo francese di attivisti di Act Up negli anni

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Proiettato in concorso al festival cinematografico di Cannes quest’anno, ’120 Battiti al minuto’ è un dramma vivace e appassionato sulle battaglie del gruppo francese di attivisti di Act Up negli anni Novanta.

Il regista Robin Campillo si basa sulla propria esperienza per questa storia impegnativa sull’amore, la vita e l’amicizia. Nel film si seguono le vicende degli attivisti mentre, in anni difficili, discutono su come aumentare nelle persone la consapevolezza dell’esistenza dell’AIDS e far capire che questa malattia non era una punizione per i tossicodipendenti ed i gay, come si credeva all’epoca. E lo fanno con spettacolari blitz per richiamare l’attenzione sulle vite delle persone sieropositive e sulla necessità di frenare una pandemia che mieteva migliaia di morti. l film si divide tra il racconto delle loro battaglie contro l’irresponsabile indifferenza del governo, la mancanza di campagne di prevenzione, il cinismo delle aziende farmaceutiche, l’omofobia diffusa e quello della loro vita, guidata dalla gioia di esserci ancora, dalla paura, dalla voglia di divertirsi, ballare, amare ed affrontare insieme la malattia e la morte.

La colonna sonora molto house fa da sottofondo alle ragioni di quella generazione falcidiata dalla “nuova peste” e arriva al cuore dello spettatore sgrazie alla capacità del regista di mescolare tutti gli elementi.

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