“WHILE I WAS WAITING”, dramma verso Damasco

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Un giovane viene picchiato in uno dei checkpoints di Damasco e poi portato in coma all’ospedale.

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Un giovane viene picchiato in uno dei checkpoints di Damasco e poi portato in coma all’ospedale. Al suo capezzale famiglia ed amici affrontano non solo il presente brutale, ma anche il passato rimosso. In questo dramma dello sceneggiatore Mohammad Al Attar e del regista Omar Abusaada la stanza d’ospedale – la zona grigia tra la vita e la morte, diventa una tragica metafora.

“While I was waiting” “Mentre ero in attesa” è stato dato al Centro Culturale Onassis di Atene.

MOHAMMAD AL-ATTAR, sceneggiatore: “Trovo che questa storia sia una grande metafora per parlare della Siria di oggi, delle nostre attuali condizioni, su quanto siano complicate le cose. Perché il coma, com‘è noto, si riferisce a questa zona grigia tra la vita e la morte, tra la rinuncia, o la resa, oppure continuare a lottare per sopravvivere. Penso che questa sia anche la storia della Siria oggi.”

Dal debutto al Festival Kunsten a Bruxelles nel maggio scorso, la compagnia si è esibita in diverse sedi in tutta Europa, tra cui Festival di fama come Avignone, il Festival D ‘Automne in Francia, poi a Zurigo in Svizzera.

Il regista Omar Abusaada vive ancora a Damasco, ma opera all’estero.

OMAR ABUSAADA, regista: “Non posso certo lavorare lì, dal momento che il mio lavoro ha questo contenuto politico. Non posso fare davvero il mio lavoro in modo libero. Anche la vita quotidiana è difficile, per i tagli dell’energia elettrica, il riscaldamento, trasporti. “

Per regista e sceneggiatore “While I Was Waiting” serve a far fronte contro la depressione e ad informare l’occidente sullo stato della Siria.

Mohammad Al-Attar, sceneggiatore: “ Una delle principali ragioni per le quali sto ancora facendo teatro, è perché il teatro è il nostro strumento di resistenza. Parlo di resistenza alla disperazione, alla depressione. Perché, oggi essere un siriano che crede ancora in una Siria con un futuro significa superare la depressione e la disperazione, quando si guarda in faccia alla realtà. In particolare, quando si nota che non è chiara la fine di questa agonia”.

Dopo Atene la piece viene portata nelle città francesi di Marsiglia e Lille.

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