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Quanto reddito viene destinato all'affitto per chi percepisce il salario minimo in Europa?

Tallinn, capitale dell'Estonia
Tallinn, capitale dell'Estonia Diritti d'autore  Pic by Stanislav Rabunski/Unsplash
Diritti d'autore Pic by Stanislav Rabunski/Unsplash
Di Servet Yanatma
Pubblicato il
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La quota del reddito da salario minimo spesa per l'affitto varia in Europa, dal 35% in Francia al 56% nei Paesi Bassi. Euronews Business esamina i salari minimi e i costi medi degli affitti nei Paesi dell'Ue

L'abitazione, l'acqua, l'elettricità e il gas costituiscono la parte più consistente della spesa delle famiglie nell'Ue. Nel 2022, quasi un quarto di tutta la spesa delle famiglie 24,1 per cento è stato destinato a questi bisogni essenziali, mostrando chiaramente il peso sostanziale che hanno nei bilanci delle famiglie europee.

Questa percentuale varia in modo significativo tra i Paesi europei e, soprattutto, in base ai livelli di reddito all'interno di ciascun Paese. I salari minimi, in particolare, ne risentono pesantemente, poiché destinano una quota maggiore del loro reddito a "casa, acqua, elettricità e gas".

Affitti pesano sui salari dei cittadini dell'Ue

La Confederazione europea dei sindacati (Ces) riferisce che, in 14 Stati membri dell'Ue, l'affitto di un immobile con un massimo di due camere da letto assorbe almeno il 35 per cento del reddito dei lavoratori con il salario minimo legale. Nel 2024, in media, questi lavoratori spenderanno il 45 per cento dei loro guadagni solo per l'alloggio, a dimostrazione del pesante onere finanziario che i costi abitativi impongono ai lavoratori a basso salario in tutti questi Paesi.

"Milioni di lavoratori nella maggior parte degli Stati membri vedono una parte enorme dei loro salari lasciare i loro conti bancari non appena arrivano, semplicemente per mantenere un tetto sopra le loro teste", ha dichiarato il Segretario generale della Ces Esther Lynch.

Quanto costa affittare un immobile con un massimo di due camere da letto in vari Paesi europei? Qual è lo stipendio mensile di chi percepisce il salario minimo in Europa? E quali sono i Paesi in cui la percentuale più alta di reddito viene spesa per l'affitto da chi percepisce il salario minimo?

Il salario minimo varia molto, da 477 euro a 2.571 euro

Tra i 14 Paesi inclusi nella ricerca, i salari minimi legali variano da 477 euro in Bulgaria a 2.571 euro in Lussemburgo. Solo sei di questi Paesi hanno un salario minimo superiore a 1.000 euro, mentre tre superano i 2.000 euro: Lussemburgo, Irlanda e Paesi Bassi.

Danimarca, Italia, Austria, Finlandia e Svezia non hanno un salario minimo legale nazionale. In Italia, in particolare, gli stipendi sono stabiliti tramite contratti nazionali, che prevedono quote minime a seconda dei livelli di inquadramento.

L'affitto medio in 14 Paesi è di 600 euro

L'affitto per un immobile con un massimo di due camere da letto varia da 215 euro in Bulgaria a 1.340 euro in Lussemburgo, mentre la media dei 14 Paesi è di 599 euro.

In sette Paesi l'affitto medio è inferiore a 400 euro, tra cui Bulgaria (215 euro), Romania (277 euro), Croazia (311 euro), Grecia (344 euro), Slovacchia (371 euro), Estonia (387 euro) e Portogallo (391 euro). Nella fascia più alta, l'affitto medio ha superato i 1.000 euro in Lussemburgo, Irlanda e Paesi Bassi, mentre era di 618 euro in Francia e 578 euro in Spagna. Il calcolo degli affitti si basa sui dati Eurostat del 2022, adeguati all'inflazione.

Quota del salario minimo spesa per l'affitto

La quota di reddito del salario minimo spesa per l'affitto offre preziose indicazioni sull'onere finanziario che l'affitto comporta per i lavoratori a basso salario. Tra i 14 Paesi, questa percentuale varia dal 35 per cento della Francia al 56 per cento dei Paesi Bassi. In media, i lavoratori a salario minimo di questi Paesi spendono il 45 per cento o il 46 per cento del loro reddito per l'affitto, a seconda del metodo di calcolo utilizzato.

Oltre ai Paesi Bassi, dove la percentuale raggiunge il 56 per cento, l'affitto consuma oltre il 50 per cento del reddito da salario minimo sia in Irlanda (55 per cento) che in Lussemburgo (52 per cento).

La Francia ha la percentuale più bassa, pari al 35 per cento, il che significa che l'affitto rappresenta circa un terzo del reddito dei lavoratori con salario minimo. La Croazia (37 per cento) e la Grecia (38 per cento) seguono a breve distanza dalla Francia per quanto riguarda il rapporto affitto/reddito dei lavoratori con salario minimo.

In Bulgaria, dove i salari minimi e gli affitti sono i più bassi, i lavoratori spendono comunque un significativo 45 per cento del loro reddito per l'affitto. In Spagna, questa percentuale è altrettanto elevata, pari al 44%.

Il costo dell'affitto si basa sulle medie nazionali; tuttavia, la situazione può essere ancora più difficile nelle città e nelle aree della capitale, dove si concentra la maggior parte dei posti di lavoro.

"Nonostante paghino affitti elevati con salari bassi, il loro alloggio è spesso del tutto inadeguato, esponendo loro e le loro famiglie a condizioni di salute", ha dichiarato Esther Lynch.

"Altri sono costretti a dormire sul divano negli appartamenti degli amici, a continuare a vivere con i genitori quando possibile e persino a dormire in macchina", ha aggiunto.

Quanto spendono i Paesi europei per l'alloggio e le bollette?

Possiamo anche esaminare altri dati di Eurostat che vanno oltre il salario minimo e l'affitto. Questo set di dati riflette la percentuale della spesa totale delle famiglie destinata all'abitazione, all'acqua, all'elettricità, al gas e ad altri combustibili, che varia significativamente in Europa.

Nel 2022, la Slovacchia è in cima alla lista, con oltre il 30 per cento della spesa delle famiglie destinata a casa, acqua, elettricità, gas e altri combustibili. Seguono a ruota la Finlandia e la Danimarca, con le famiglie che spendono rispettivamente il 29,6 per cento e il 29,1 per cento per l'abitazione e le utenze.

Al contrario, Malta (13,9 per cento) e Croazia (14,9 per cento) destinano una quota molto minore delle loro spese all'abitazione e ai servizi.

Il grafico evidenzia che i Paesi dell'Europa settentrionale e centrale devono far fronte a notevoli pressioni finanziarie legate a questi costi.

Queste spese comprendono:

  • Affitti effettivi per l'alloggio
  • Affitti figurativi per l'abitazione
  • Manutenzione e riparazione dell'abitazione
  • Fornitura di acqua e servizi vari relativi all'abitazione
  • Elettricità, gas e altri combustibili

Nel 2019, questa percentuale era del 25,7 per cento nel Regno Unito, un ex membro dell'Ue.

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