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L'inflazione dell'eurozona torna a salire a luglio: il taglio dei tassi della Bce è a rischio?

 La scultura dell'euro sotto il sole autunnale di fronte alla Banca Centrale Europea (foto di repertorio)
La scultura dell'euro sotto il sole autunnale di fronte alla Banca Centrale Europea (foto di repertorio) Diritti d'autore BERND KAMMERER/AP2007
Diritti d'autore BERND KAMMERER/AP2007
Di Piero Cingari
Pubblicato il
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

L'inflazione dell'eurozona è salita al 2,6% a luglio, superando le aspettative e mettendo in dubbio un possibile taglio dei tassi di interesse della Bce a settembre. I prezzi dell'energia hanno contribuito in modo significativo all'aumento

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Contrariamente alle aspettative degli economisti l'inflazione nell'eurozona è aumentata nuovamente a luglio, sollevando alcuni interrogativi sulla fattibilità di un rapido taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea.

Secondo le stime preliminari di Eurostat, pubblicate martedì 30 luglio, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo nell'eurozona è aumentato del 2,6% su base annua a luglio, in leggero aumento rispetto al 2,5% del mese precedente. Gli analisti avevano previsto per luglio un ulteriore calo dell'inflazione al 2,4%.

I costi energetici sono stati un fattore determinante, con un aumento dei prezzi dell'1,3% su base mensile, in netto aumento rispetto al +0,2% di giugno. Anche i beni industriali non energetici hanno registrato un incremento pari allo 0,8% rispetto allo 0,7% di giugno.

A luglio i servizi hanno registrato il tasso annuo più alto, pari al 4,0%, rispetto al 4,1% di giugno, seguiti da prodotti alimentari, alcolici e tabacco al 2,3%, rispetto al 2,4% di giugno. Escludendo i prodotti alimentari e l'energia, a luglio l'inflazione di fondo si è mantenuta stabile al 2,9% su base annua, superando le aspettative del mercato che prevedevano un calo al 2,8%.

Aumenta l'inflazione in Germania, rallentano le pressioni sui prezzi in Spagna e Portogallo

Tra i membri dell'Eurozona il Belgio ha continuato a registrare il tasso di inflazione annuale più alto a luglio, pari al 5,6%, il più alto da gennaio 2023. Tuttavia, su base mensile, l'inflazione in Belgio è rallentata dello 0,6%, invertendo l'aumento dello 0,5% registrato a giugno. In Germania i prezzi al consumo armonizzati sono aumentati del 2,6% rispetto a luglio 2023, segnando un leggero aumento rispetto al precedente tasso del 2,5%.

Su base mensile l'inflazione in Germania ha accelerato dello 0,5%, rispetto all'aumento dello 0,2% di giugno. Nei Paesi Bassi l'inflazione è salita dal 3,5% al 3,6%, raggiungendo il livello più alto da luglio 2023. Per contro i prezzi al consumo sono calati significativamente sia in Spagna che in Portogallo. Il tasso d'inflazione annuo armonizzato della Spagna è sceso dal 3,6% al 2,9%, mentre quello del Portogallo è passato dal 3,1% al 2,7%.

Entrambi i Paesi hanno registrato i maggiori cali mensili, con Spagna e Portogallo che hanno registrato cali rispettivamente dello 0,7% e dello 0,8%. La Francia ha registrato solo un lieve aumento dell'inflazione annuale, passando dal 2,5% al 2,6%.

La Bce taglierà i tassi di interesse a settembre?

Il rapporto sull'inflazione di luglio ha segnato una battuta d'arresto negli sforzi di dell'eurozona di contenere l'inflazione, con un aumento che ha sorpreso gli economisti che si aspettavano un ulteriore allentamento.

Attualmente i mercati prevedono una probabilità del 90% che la Banca Centrale Europea tagli i tassi di interesse nella riunione del 14 settembre. Tuttavia gli ultimi dati sull'inflazione potrebbero indurre a riconsiderare la situazione, in particolare i "falchi" di Francoforte.

All'inizio del mese, la dichiarazione di politica monetaria della Bce ha ribadito che "non si sta pre-impegnando in un particolare percorso dei tassi". La presidente Christine Lagarde lo ha sottolineato durante la conferenza stampa, affermando che le decisioni continueranno a dipendere dai dati e saranno prese riunione per riunione.

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