Fare cassa per contrastare l’emergenza economica dichiarata a gennaio. È l’obiettivo del presidente venezuelano Nicolas Maduro, che ha annunciato il
Fare cassa per contrastare l’emergenza economica dichiarata a gennaio. È l’obiettivo del presidente venezuelano Nicolas Maduro, che ha annunciato il primo aumento dei prezzi della benzina nel Paese da quasi vent’anni a questa parte. Inevitabili le code alle pompe: da meno di un centesimo di bolivar, la benzina normale passerà a 6 bolivar al litro.
Un aumento del 6.000%: “Sono assolutamente contrario”, dice un tassista di Caracas. “Come possono alzare il prezzo così tanto! È un’esagerazione! Riempire il serbatoio di benzina di un’auto diventerà costosissimo! E se prima uno pneumatico costava 50 mila bolivar, quanto costerà ora?!?”
“Io sono d’accordo – afferma, al contrario, un benzinaio – perché la situazione lo richiede. Il nostro Paese sta perdendo molto con la produzione di carburante. E un aumento a sei bolivar è giusto”. In effetti anche dopo lo scatto la benzina venezuelana resterà una delle più economiche del mondo e fare il pieno con una piccola auto costerà circa 20 centesimi di dollaro al cambio sul mercato nero.
A questo proposito, l’altro annuncio di Maduro riguarda proprio un ripensamento del sistema di cambi fissi multipli: la banda protetta pensata per beni essenziali come cibo e medicine, che oggi è a 6,3 bolivar, sarà portata a 10 bolivar per dollaro. “Lo scopo – ha detto il presidente venezuelano – sarà proteggere il nostro popolo nei suoi ambiti fondamentali”. Il tasso di cambio più debole sarà invece lasciato fluttuare liberamente a partire dal livello attuale di circa 200 bolivar per dollaro.
Scettici gli osservatori: difficilmente tali misure faranno la differenza in un’economia che vede già oggi un’inflazione a tre cifre e che, con il crollo del petrolio, è a rischio default. La soluzione, secondo molti, sarebbe semplicemente quella di smantellare tredici anni di controlli sui cambi e di nazionalizzazioni finite male. In una parola, smantellare il chavismo.