A sorpresa, il morale delle imprese tedesche è salito ad agosto (108,3 punti secondo l’istituto IFO di Monaco). Ma per quanto rimarrà alto, data la
A sorpresa, il morale delle imprese tedesche è salito ad agosto (108,3 punti secondo l’istituto IFO di Monaco). Ma per quanto rimarrà alto, data la turbolenza in Cina? Dal ministero dell’Economia nessun dubbio: i guai della seconda economia mondiale non intaccheranno i risultati della locomotiva dell’Eurozona.
Gli esperti, però, non sembrano dello stesso avviso: “La domanda di prodotti tedeschi di alta qualità è tuttora presente, per cui il settore dell’export continua a mantenersi in salute”, commenta Jeremy Batstone-Carr, analista di Charley Stanley. “Ciononostante, non possiamo negare che ci siano dei rischi associati al commercio tedesco con l’Asia”, aggiunge.
A sostenere tale punto di vista sono le cifre sul prodotto interno lordo nel secondo trimestre: confermata una crescita economica dello 0,4% trainata principalmente dal commercio estero, con l’aumento delle importazioni che ha superato quello dell’import.
Ma i bassi tassi di interesse non bastano a convincere le aziende a investire di più, complice proprio il rapporto inacidito con il partner asiatico. Se a fine 2014 Berlino era riuscita a ridurre sensibilmente il deficit commerciale nei confronti di Pechino, già a giugno la cifra è salita del 50%.