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Il Comitato Paralimpico Internazionale ripristina lo status di Russia e Bielorussia, tornano bandiere e inni

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Di Irina Sheludkova
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Atleti russi e bielorussi potranno gareggiare con inno e bandiere nazionali. Le restrizioni sono state imposte in risposta all'aggressione militare della Russia in Ucraina. Dall'inizio della guerra, centinaia di atleti ucraini sono morti e le forze russe stanno distruggendo infrastrutture sportive

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Gli atleti di Russia e Bielorussia parteciperanno nuovamente alle competizioni paralimpiche sotto le loro bandiere e inni nazionali.

L'Assemblea Generale del Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) ha reintegrato completamente il Comitato Paralimpico Russo nel Comitato Paralimpico Internazionale durante una votazione che si è tenuta in Corea del Sud il 27 settembre.

Secondo una dichiarazione ufficiale, Bielorussia e Russia "ora ripristinano i loro pieni diritti e privilegi di appartenenza all'Ipc secondo lo Statuto dell'Ipc. L'Ipc lavorerà con i due membri interessati per implementare misure pratiche entro tempi ragionevoli".

Dopo l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia all'inizio del 2022, il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) aveva stabilito che la Russia ha violato la risoluzione delle Nazioni Unite sulla Tregua Olimpica, adottata nel 1993.

Cio e Ipc aveno vietato allora agli atleti russi di partecipare alle competizioni sotto la bandiera russa, permettendo successivamente uno status individuale neutrale.

L'ufficio stampa del Comitato Paralimpico Russo ha dichiarato che l'organizzazione "farà tutto il possibile affinché, nelle prossime competizioni internazionali sotto l'egida dell'Ipc, gli atleti gareggino con l'inno e la bandiera, indossando l'equipaggiamento della squadra nazionale russa".

Il Cremlino utilizza lo sport come arma politica e strumento di propaganda

In aprile, nella Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace, il ministero degli Esteri ucraino ha pubblicato statistiche sulle vittime e le distruzioni nello sport ucraino a causa dell'aggressione militare russa.

Al marzo 2025, circa 600 atleti e allenatori ucraini sono stati uccisi, più di 20 sono prigionieri in Russia. 725 impianti sportivi sono stati danneggiati o distrutti a causa degli attacchi russi, tra cui 17 basi di allenamento per i Giochi Olimpici, Paralimpici e Sordi.

A causa della guerra in corso, molti atleti ucraini si sono trovati in prima linea. L'infrastruttura sportiva del Paese subisce regolarmente attacchi dalle forze russe. Il 26 settembre, un massiccio attacco russo con bombe aeree guidate ha distrutto la palestra dell'Istituto di Cultura Fisica di Kherson, dove si allenavano campioni europei e medagliati olimpici.

Il ministero degli Esteri ucraino segnala che 10 dei 15 atleti russi che gareggiavano sotto bandiera neutrale alle Olimpiadi di Parigi 2024 hanno pubblicamente sostenuto la guerra o erano collegati con i militari.

"Lo sport russo non è separato dallo Stato: è uno degli strumenti utilizzati per giustificare e promuovere l'aggressione. Coloro che credono che lo sport debba essere apolitico devono anche riconoscere che la Russia usa lo sport come arma politica", dichiarano a Kiev.

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