I leader europei hanno espresso un forte sostegno all'Ucraina in vista del vertice di Washington con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Hanno sottolineato anche come l'unità, l'integrità territoriale e le garanzie di sicurezza rappresentino essenziali per qualsiasi accordo di pace
In vista dell'importante riunione della “Coalizione dei volenterosi” che si terrà lunedì a Washington, i leader europei hanno ribadito la necessità di un mantenere un fronte unito con l'Ucraina per ottenere una pace solida.
Alcuni leader europei hanno partecipato domenica a una videoconferenza con il presidente ucraino Volodymr Zelensky e con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in vista del vertice previsto lunedì a Washington con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
I "volenterosi" puntano su cessate il fuoco, sanzioni, sicurezza e chiedono che l'Ucraina decida sui propri confini
Secondo quanto riferito, le discussioni si sono concentrate su questioni centrali quali la necessità di un cessate il fuoco in Ucraina, l'impegno a mantenere la massima pressione sulla Russia attraverso le sanzioni, il principio secondo cui spetta all'Ucraina assumere decisioni sul proprio territorio, nonché la necessità di solide garanzie di sicurezza per proteggere sia l'Ucraina che gli interessi europei.
Rivolgendosi ai giornalisti nella serata di domenica, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato: “La situazione alla vigilia dei colloqui di domani a Washington è estremamente grave, non solo per l'Ucraina, ma anche per l'Europa. Se oggi mostriamo debolezza di fronte alla Russia, stiamo gettando le basi per futuri conflitti”.
Il capo di Stato transalpino ha quindi aggiunto che gli alleati dell'Ucraina vogliono una pace forte e duratura e ribadito a sua volta che l'integrità territoriale della nazione europea deve essere rispettata. Macron ha poi precisato di sostenere la ricerca di un percorso di pace di Trump e ha sottolineato che l'Ucraina deve essere rappresentata in qualsiasi negoziato sul futuro del Paese.
Si tratta di un orientamento condiviso dal presidente finlandese Alexander Stubb, secondo il quale esiste «un forte consenso tra i Paesi della coalizione sulla necessità di continuare a sostenere l'Ucraina».
Meloni: "Solo l'Ucraina può discutere del proprio territorio"
Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito il proprio sostegno alla sicurezza dell'Ucraina alla vigilia del vertice di Washington. Ha quindi indicato che "solo l'Ucraina può discutere delle condizioni sul suo territorio".
Il primo ministro ceco Petr Fiala ha affermato da parte sua che i leader dei Paesi della "Coalizione dei volenterosi" hanno concordato che "chiare garanzie di sicurezza per l'Ucraina da parte degli Stati Uniti e dell'Europa saranno assolutamente essenziali per ulteriori negoziati".
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul domenica ha elogiato il cancelliere tedesco Friedrich Merz e gli altri leader europei che intendono accompagnare Zelensky alla Casa Bianca: "Questo dimostra, in primo luogo, che la Germania sta svolgendo un ruolo guida, moderatore e unificatore in questo conflitto e, in secondo luogo, che la Germania è fermamente al fianco dell'Ucraina", ha dichiarato. "Non lasceremo il presidente Zelensky da solo nel difficile cammino dei prossimi negoziati", ha aggiunto il ministro tedesco.
Si parla di una possibile inclusione dell'Ucraina nella difesa collettiva della Nato
Le dimostrazioni di sostegno europeo si inseriscono nel contesto delle osservazioni dell'inviato statunitense Steve Witkoff, secondo il quale dal presidente russo Vladimir Putin sarebbe emersa una certa flessibilità nei colloqui in Alaska con Trump.
Witkoff ha precisato che Putin avrebbe accettato di permettere agli Stati Uniti e ai suoi alleati europei di offrire all'Ucraina una garanzia di sicurezza che assomigli alla clausola di difesa collettiva in vigore tra i Paesi della Nato, come parte di un eventuale accordo per porre fine all'invasione su larga scala di Mosca.
L'articolo 5, cuore dell'alleanza militare di 32 membri, stabilisce infatti che qualsiasi attacco armato contro uno o più Stati membri debba essere considerato un attacco contro tutti i Paesi. Anche se Witkoff ha offerto pochi dettagli su come funzionerebbe un simile accordo, la notizia è apparsa come una svolta cruciale da parte di Putin.