Più di dieci regioni russe colpite da droni ucraini, aeroporti chiusi ed evacuazioni al confine. Intanto Mosca colpisce Odessa e Kharkiv. Crescono le tensioni in vista della Parata della Vittoria del 9 maggio
Nella notte tra il 5 e il 6 maggio, la Russia ha vissuto una delle più intense ondate di attacchi con droni dall’inizio del conflitto. Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa russo, sono stati abbattuti 105 droni, un terzo dei quali nella regione di Bryansk, al confine con l’Ucraina.
L’attacco ha interessato oltre dieci regioni russe e ha causato importanti disagi al traffico aereo in tutto il Paese.
Tredici aeroporti, tra cui quelli delle città di Samara, Saratov, Nizhny Novgorod e Kazan, hanno dovuto sospendere le operazioni di decollo e atterraggio.
Anche i quattro principali aeroporti di Mosca – Vnukovo, Domodedovo, Zhukovsky e Sheremetyevo – hanno temporaneamente chiuso le piste, deviando i voli verso scali alternativi. Secondo Rosaviatsia, durante le ore di chiusura sono stati reindirizzati 34 voli verso altri aeroporti moscoviti e 3 verso scali di altre regioni.
Il sindaco della capitale Sergei Sobyanin ha comunicato che solo sopra la regione di Mosca sono stati intercettati e abbattuti 19 droni, molti dei quali volavano in sciami a bassa quota, rendendo particolarmente difficile l’intercettazione.
Alcuni detriti degli Uav abbattuti hanno colpito un edificio residenziale a Kashirskoye Shosse, frantumando le vetrine di alcuni negozi. Nonostante la portata dell’attacco, non sono state segnalate vittime né danni gravi, secondo le autorità locali.
Kiev, come in altre occasioni simili, non ha commentato ufficialmente l’accaduto.
Evacuazione e confusione a Glushkovo, nella regione di Kursk
Nel distretto di Glushkovsky, nella regione russa di confine di Kursk è stata annunciata l’evacuazione dei civili a seguito dell’aumento degli attacchi con droni Fpv.
Il capo del distretto Pavel Zolotaryov ha riferito che gli attacchi si sono intensificati nelle ultime 24 ore, provocando morti, feriti e la distruzione di abitazioni e infrastrutture civili. Le autorità locali stanno supportando il trasferimento dei residenti verso zone più sicure all’interno della regione.
Tuttavia, la comunicazione è stata seguita da una serie di messaggi contraddittori. Il capo dell’insediamento locale Vasily Khudyakov inizialmente ha confermato l’evacuazione sui social network, salvo poi pubblicare un secondo post in cui si scusava per “aver seminato il panico”.
Khudyakov ha assicurato che la situazione è sotto controllo e che non è in corso alcuna evacuazione forzata, salvo poi cancellare entrambe le dichiarazioni. Il caso ha alimentato la confusione e le speculazioni sulla reale entità dell’emergenza nella zona.
Cresce l’allerta in vista della Parata della Vittoria
L’attacco notturno arriva a pochi giorni dalla celebrazione del 9 maggio, giorno della ricorrenza della vittoria sovietica nella Seconda guerra mondiale.
La sicurezza dell’evento, a cui dovrebbero partecipare diversi leader mondiali amici di Mosca, è ora al centro dell’attenzione.
Le autorità di Sebastopoli, in Crimea, hanno annunciato la cancellazione della Parata della Vittoria per “motivi di sicurezza”, decisione presa in coordinamento con il Ministero della Difesa russo.
Nella capitale, invece, i preparativi per le celebrazioni sulla Piazza Rossa proseguono, anche se le misure di sicurezza sono state rafforzate in modo significativo. Lunedì diversi utenti hanno segnalato interruzioni della rete Internet mobile in città e nella regione circostante, dovute – secondo le autorità – alla gestione dei preparativi per la parata. Le restrizioni potrebbero rimanere in vigore fino al 9 maggio.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ai leader stranieri di non partecipare alle celebrazioni russe, dichiarando che Kiev non può garantire la loro sicurezza.
"La nostra posizione è molto semplice per tutti i Paesi che si recheranno in Russia il 9 maggio: non possiamo essere ritenuti responsabili di ciò che accade sul territorio della Federazione Russa", ha dichiarato.
"Sono loro (la Russia, ndr) i responsabili della vostra sicurezza. Non forniremo alcuna garanzia, perché non sappiamo cosa potrebbe fare la Russia in quelle date".
Il leader ucraino ha inoltre definito il cessate il fuoco di tre giorni proposto da Vladimir Putin una “manipolazione” e ha proposto invece una tregua di trenta giorni, più credibile e utile per la popolazione civile.
Odessa e Kharkiv sotto le bombe russe
Nel frattempo, nella stessa notte in cui Mosca veniva colpita dai droni, le forze armate russe hanno lanciato attacchi missilistici e con Uav sulle regioni ucraine.
A Odessa esplosioni violente hanno colpito infrastrutture civili, secondo quanto riferito dall'ufficio del Procuratore generale ucraino. Una donna di 29 anni è morta, un altro cittadino è rimasto ferito e diverse abitazioni, un istituto scolastico e automobili sono state danneggiate.
A Kharkiv, un massiccio attacco con droni ha provocato almeno quattro feriti e incendi. Il sindaco Ihor Terekhov ha detto che sono stati segnalati venti attacchi in quattro distretti della città.
Le esplosioni hanno colpito un mercato locale, dove si è sviluppato un vasto rogo, e anche un complesso alberghiero. Le autorità locali segnalano danni significativi a case residenziali, edifici commerciali e veicoli.
Questi attacchi incrociati confermano una nuova fase del conflitto, caratterizzata da un’intensificazione delle operazioni aeree su entrambi i lati e da crescenti rischi per i civili, proprio mentre si avvicina una data simbolica e strategicamente delicata come il 9 maggio.