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Nepal, scontri tra manifestanti pro-monarchia e polizia: due morti

Un gruppo filo-monarchico lancia un lacrimogeno contro gli agenti di polizia durante una protesta a Kathmandu il 28 marzo 2025
Un gruppo filo-monarchico lancia un lacrimogeno contro gli agenti di polizia durante una protesta a Kathmandu il 28 marzo 2025 Diritti d'autore  AP Photo
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Di Gavin Blackburn Agenzie: AP
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Il Paese ha ufficialmente abolito la monarchia nel 2008, due anni dopo la destituzione del re Gyanendra Shah. Ora in piazza c'è chi chiede di abbandonare la repubblica

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Almeno due persone sono state uccise in Nepal dopo che i manifestanti che chiedevano il ripristino della monarchia si sono scontrati con la polizia. Le violenze hanno avuto luogo venerdì a est della capitale Kathmandu, dove era stata organizzata una manifestazione da gruppi di sostenitori dell'ex re Gyanendra Shah.

Imposto il coprifuoco in alcune zone di Kathmandu

Il ministero dell'Interno ha dichiarato che un manifestante è morto mentre veniva curato in ospedale, mentre un'emittente televisiva locale ha affermato che un altro è rimasto intrappolato in un edificio dal quale stava effettuando le riprese che è stato dato alle fiamme. Sia tra i manifestanti che tra gli agenti di polizia sono poi numerosi i feriti: una situazione esplosiva, che hanno portato il governo a imporre il coprifuoco in alcune zone della città.

Un manifestante filo-monarchico a Kathmandu il 28 marzo 2025
Un manifestante filo-monarchico a Kathmandu il 28 marzo 2025 AP Photo

Il raduno vicino all'aeroporto era stato annunciato come una manifestazione pacifica, ma i problemi sono iniziati quando alcuni manifestanti, a bordo di un pick-up bianco, si sono lanciati contro una barricata della polizia, scontrandosi con diversi agenti. Questi ha risposto sparando lacrimogeni e utilizzando un cannone ad acqua contro la folla.

Dall'altra parte della capitale, migliaia di persone che sostengono invece l'attuale sistema di governo repubblicano si sono riuniti per una contro-manifestazione. Il gruppo era composto da esponenti dei partiti di opposizione guidati dai maoisti, che avevano combattuto la ribellione armata dal 1996 al 2006 per spodestare la monarchia. Uno di loro, Ram Kumar Shrestha, ha dichiarato che "è impossibile che la monarchia torni. È ridicolo anche solo pensare che qualcosa che è già morto e cremato possa tornare in vita".

Negli ultimi mesi è cresciuta la richiesta di reintegrare Gyanendra come re e di riportare l'induismo come religione di Stato. I gruppi lealisti accusano i principali partiti politici del Paese di aver deluso il popolo nepalese.

Agenti della polizia a Kathmandu
Agenti della polizia a Kathmandu AP Photo

"Abbiamo bisogno che il Paese torni alla monarchia e che torni il re, perché i partiti politici e il sistema hanno fallito nel Paese", ha dichiarato invece Rajendra Bahadur Khati, uno dei partecipanti alla manifestazione pro-monarchia. "Quando la fonte è così inquinata, l'intero sistema è diventato marcio".

Le massicce proteste del 2006 costrinsero Gyanendra a rinunciare al suo governo autoritario e due anni dopo il Parlamento ha votato per l'abolizione della monarchia. L'ex sovrano, che ha lasciato il palazzo reale per vivere come un cittadino comune, non ha commentato le richieste di ripristino della monarchia. Nonostante il crescente sostegno, Gyanendra ha poche possibilità di tornare nell'immediato al potere.

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