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Cisgiordania, uccisi due soldati israeliani a posto di blocco: a Gaza negoziati per fase due

Un posto di blocco presidiato da soldati israeliani in Cisgiordania
Un posto di blocco presidiato da soldati israeliani in Cisgiordania Diritti d'autore  Majdi Mohammed/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Majdi Mohammed/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Andrea Barolini
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Un uomo ha aperto il fuoco contro soldati israeliani in Cisgiordania. Hamas accusa Israele di ostacolare l'ingresso a Gaza di beni di prima necessità. Avviati i negoziati per la fase due del cessate il fuoco nella Striscia

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È di due soldati israeliani uccisi e sei feriti il bilancio dell'attacco a un posto di blocco situato nel villaggio di Tayasir, nel nord della Cisgiordania. A riferirlo sono i mezzi d'informazione di Tel Aviv. Al contempo, fonti militari indicano che l'uomo che ha aperto il fuoco contro i soldati è stato ucciso nel corso dello scontro. Tra i feriti, cinque non desterebbero preoccupazione, mentre gli altri due si troverebbero in condizioni critiche.

Hamas: "Una riposta all'aggressione di Israele in Cisgiordania"

Secondo quanto riferito da Abdul Latif al-Qanou, portavoce di Hamas, si tratta di una riposta al comportamento aggressivo di Israele in Cisgiordania. Sono numerosi gli episodi contestati. Secondo il movimento di resistenza islamico, "nel silenzio internazionale si stanno incoraggiando le forze di occupazione ad avviare una guerra di sterminio simile a Gaza".

Dall'inizio del cessate il fuoco sono già 380 i palestinesi arrestati in Cisgiordania, secondo l'organizzazione Palestinian Prisoners' Society, citata dall'agenzia di stampa Wafa. Secondo la stessa fonte la maggior parte delle persone è stata fermata nelle province di Jenin e Tubas. Alcuni di loro sono stai poi rilasciati.

A Washington il vertice Trump-Netanyahu: ipotesi annessione di parti della Cisgiordania

L'attacco arriva mentre è in programma per questa sera l'incontro alla Casa Bianca tra il presidente degli Stati Uniti e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. In attesa del vertice, il capo del governo dello Stato ebraico ha già incontrato l'inviato speciale americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff.

Trump ha già spiegato che "non ci sono garanzie" sul fatto che il cessate il fuoco tra Israele e Hamas possa reggere. E secondo l'emittente televisiva saudita al-Arabiya, avrebbe deciso di discutere con Netanyahu della possibile annessione da parte di Tel Aviv di alcune porzioni della Cisgiordania. Un'ipotesi contraria al diritto internazionale, come più volte ricordato dalle Nazioni Unite.

Avviata la seconda fase dei negoziati tra Israele e Hamas

Ciò nonostante, è stata avviata la seconda fase dei negoziati tra le parti. Benché Hamas abbia accusato Israele di aver ostacolato in modo deliberato l'ingresso nella Striscia di Gasa di beni di prima necessità, i suoi rappresentanti si sono seduti come previsto al tavolo delle trattative, come confermato un portavoce del movimento.

Nel frattempo, una delegazione di parlamentari europei della commissione per la Sicurezza e la difesa sarà nei Territori palestinesi a partire da mercoledì 5 febbraio e si tratterrà fino all'8. Obiettivo: valutare il lavoro di due missioni non militari dell'Unione europea. Verranno a tale scopo incontrati rappresentanti delle autorità di Israele e della Palestina.

Ma la delegazione punta anche a comprendere meglio la situazione sul posto al fine di tentare di contribuire al mantenimento della pace e della stabilità. A presiedere il gruppo sarà la tedesca Marie-Agnes Strack-Zimmermann, del gruppo Renew Europe. Ne faranno parte anche lo spagnolo Nicolás Pascual de la Parte (Ppe), il polacco Michal Szczerba (Ppe), l'estone Sven Mikser (S&D), la portoghese Ana Catarina Mendes (S&D) e l'olandese Tineke Strik (Verdi/Ale).

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