La caduta del governo del presidente siriano Bashar al-Assad nelle prime ore di domenica mattina ha posto drammaticamente fine alla sua lotta di quasi 14 anni per mantenere il potere, mentre il suo Paese è stato dilaniato da una devastante guerra civile
In un'offensiva lampo durata dodici giorni, i gruppi di ribelli guidati da Hayat Tahrir al-Sham hanno conquistato una città dopo l'altra dirigendosi da Aleppo verso la capitale Damasco, mentre l'esercito siriano ha opposto poca o nessuna resistenza e si è apparentemente dissolto.
Ecco come i leader mondiali e altre figure internazionali hanno reagito a questo sviluppo inaspettato che potrebbe ridisegnare non solo la Siria ma anche sconvolgere le dinamiche di potere in tutto il Medio Oriente.
La reazione della Germania alla caduta di Assad
In un discorso televisivo, il cancelliere Olaf Scholz ha detto che Assad "ha decine di migliaia di vite sulla coscienza" e lo ha incolpato di aver creato l'esodo di massa dei rifugiati dalla Siria.
"I nostri pensieri oggi sono rivolti a tutte le vittime del regime di Assad, ai brutali assassinati, ai torturati e ai rifugiati. Negli ultimi anni, il popolo siriano ha sperimentato terribili sofferenze sotto Assad. Ecco perché la fine del regime di Assad è per ora una buona notizia", ha dichiarato il cancelliere.
"Tutti i siriani devono avere la possibilità di vivere con dignità e autodeterminazione. È così che misureremo il prossimo governo siriano", ha aggiunto Scholz.
La Francia commenta il crollo del regime siriano
In un post su X, il presidente francese Emmanuel Macron ha definito il regime di Assad uno "Stato barbaro" e ha espresso sollievo per la sua caduta.
"Rendo omaggio al popolo siriano, al suo coraggio, alla sua pazienza. In questo momento di incertezza, invio loro i miei auguri di pace, libertà e unità. La Francia rimarrà impegnata per la sicurezza di tutti in Medio Oriente", ha scritto il presidente francese.
La reazione della Polonia alla notizia della fuga di Assad
Sempre su X, il primo ministro Donald Tusk ha affermato che la caduta di Assad è la prova che la Russia e i suoi alleati possono essere sconfitti.
"Gli eventi in Siria hanno fatto capire ancora una volta al mondo, o almeno dovrebbero, che anche il regime più crudele può cadere e che la Russia e i suoi alleati possono essere sconfitti", ha dichiarato.
I commenti dal Regno Unito sulla situazione in Siria
Il primo ministro Keir Starmer ha rilasciato una dichiarazione scritta in cui afferma che gli eventi che si sono verificati in Siria nelle ultime ore sono "senza precedenti".
"Il popolo siriano ha sofferto troppo a lungo sotto il regime barbaro di Assad e accogliamo con favore la sua partenza", ha scritto.
"La nostra attenzione è ora rivolta a garantire che prevalga una soluzione politica e che vengano ripristinate la pace e la stabilità".
La reazione dei Paesi Bassi
In un post su X, il primo ministro Dick Schoof ha definito la caduta di Assad "un sollievo per tutti coloro che hanno sofferto sotto la sua crudele dittatura".
"Ora una transizione pacifica e il ripristino della stabilità, garantendo al contempo il rispetto di tutte le minoranze del Paese, sono cruciali per la Siria e la regione. Stiamo seguendo da vicino gli sviluppi".
L'Unione europea commenta la caduta di Assad
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha scritto su X, dicendo che "questo cambiamento storico nella regione offre opportunità", ma ha avvertito che "non è privo di rischi".
"L'Europa è pronta a sostenere la salvaguardia dell'unità nazionale e la ricostruzione di uno Stato siriano che protegga tutte le minoranze. Ci stiamo impegnando con i leader europei e regionali e stiamo monitorando gli sviluppi".
L'alta rappresentante per gli Affari esteri dell'Ue Kaja Kallas ha dichiarato che la caduta del regime di Assad è uno "sviluppo positivo e a lungo atteso".
"Mostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran. La nostra priorità è garantire la sicurezza nella regione. Lavorerò con tutti i partner costruttivi, in Siria e nella regione", ha dichiarato in una dichiarazione pubblicata su X.
La reazione della Turchia sulla presa di Damasco
Il ministro degli Esteri Hakan Fidan ha dichiarato che il popolo siriano "ha iniziato un nuovo giorno in cui determinerà il futuro del proprio Paese".
In un messaggio pubblicato su X, Fidan ha dichiarato: "La Turchia è pronta ad assumersi tutte le responsabilità necessarie per guarire le ferite della Siria e garantirne l'unità, l'integrità e la sicurezza. Nei prossimi giorni intensificheremo ulteriormente il nostro lavoro su questo tema con i Paesi regionali e gli attori internazionali".
I commenti dagli Stati Uniti, gioia per la fine del governo Assad
Parlando alla Casa Bianca, il presidente Joe Biden ha dichiarato: "Finalmente il regime di Assad è caduto", definendo la sua caduta un "fondamentale atto di giustizia".
"È un momento di opportunità storica per il popolo siriano, che da tempo soffre, per costruire un futuro migliore per il suo orgoglioso Paese. È anche un momento di rischio e di incertezza".
"Il risultato di tutto questo è che, per la prima volta, né la Russia, né l'Iran, né Hezbollah potranno difendere l'odioso regime siriano. Questo è il risultato diretto dei colpi che l'Ucraina e Israele hanno inferto per la loro autodifesa con il sostegno incondizionato degli Stati Uniti", ha affermato Biden.
Le Nazioni Unite sulla Siria: "Opportunità per il popolo"
In una dichiarazione scritta, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha accolto con favore la fine del "regime dittatoriale" siriano e ha esortato il Paese a ricostruire.
"Dopo 14 anni di guerra brutale e la caduta del regime dittatoriale, oggi il popolo siriano può cogliere un'opportunità storica per costruire un futuro stabile e pacifico", ha dichiarato Guterres.
"Ribadisco il mio appello alla calma e a evitare la violenza in questo momento delicato, proteggendo i diritti di tutti i siriani, senza distinzioni", ha aggiunto il segretario generale.
Israele: "Giornata storica per il Medio Oriente"
In un video pubblicato su X, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha parlato di una "giornata storica per il Medio Oriente".
"Il crollo del regime di Assad, la tirannia di Damasco, offre grandi opportunità ma è anche irto di pericoli significativi. Inviamo una mano di pace a tutti coloro che si trovano oltre il nostro confine in Siria; ai drusi, ai curdi, ai cristiani e ai musulmani che vogliono vivere in pace con Israele".