Dalla metà di settembre, la guerra di Israele in Libano si è estesa in modo significativo: Israele sta bombardando il Paese via terra e via aria
Le forze israeliane attaccano diverse città e villaggi nel distretto di Tiro e nel governatorato di Nabatieh, nel sud del Libano, dall'alba, dopo aver ucciso almeno 20 persone nella città costiera di Barja, secondo il ministero della Salute del Paese.
Un edificio residenziale è stato ridotto in macerie dall'attacco israeliano, che ha colpito Barja. Secondo il funzionario della Protezione Civile, Mostafa Danaj, alcuni residenti nell'immobile hanno riferito che ci sono ancora persone disperse. L'esercito israeliano non ha ancora commentato il raid, il cui obiettivo non è noto.
Israele ha continuato a bombardare parti del Libano per via aerea, mentre le sue truppe si spingono anche nella parte meridionale del Paese.
Hezbollah lancia i razzi verso Israele
Il gruppo militante Hezbollah, radicato in diverse regioni libanesi, ha lanciato 10 missili verso Israele, mercoledì, nello scambio continuo di ostilità. Alcuni hanno centrato un'area aperta vicino all'aeroporto principale di Israele, come hanno riferito i media locali, anche se lo scalo ha dichiarato che i voli stavano operando normalmente.
“L'aeroporto Ben Gurion è normalmente operativo per decolli e atterraggi”, ha dichiarato all'AFP la portavoce dell'autorità aeroportuale, Liza Dvir, aggiungendo che la pista non ha subito danni.
I servizi di soccorso israeliani Magen David Adom hanno dichiarato che non ci sono stati feriti.
L'offensiva a Gaza non si ferma
Israele ha concentrato le sue truppe in Libano da metà settembre e ha continuato a colpire il nord di Gaza, uccidendo centinaia di civili. La città di Beit Lahiya nella parte settentrionale della Striscia e il campo profughi di Nuseirat al centro dell'enclave sono stati oggetto di attacchi israeliani fin dall'alba, secondo i media palestinesi.
Diversi video, pubblicati da attivisti e giornalisti sulle piattaforme dei social media, mostrano una nuova ondata di sfollati dalla zona di al-Sheema, ad ovest di Beit Lahiya, verso la città di Gaza, tra bombardamenti e sparatorie dell'esercito israeliano.
Intanto, martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha licenziato il suo ministro della Difesa Yoav Gallant, sostituendolo con il fedelissimo Israel Katz.
Spinta militare radicale
Si teme che la sostituzione di Gallant sia un segno che il leader israeliano sia intenzionato a portare avanti i suoi obiettivi militari in maniera radicale. Al contrario, Gallant aveva promosso l'idea di un cessate il fuoco almeno temporaneo.
Netanyahu e Gallant sono stati in passato in disaccordo sulla guerra a Gaza, ma il primo ministro ha evitato di lasciare andare il suo rivale prima delle elezioni presidenziali statunitensi di martedì.
Contro il licenziamento di Gallant ci sono state proteste in tutto il Paese, con i manifestanti che chiedono un accordo di cessate il fuoco che rilasci i restanti ostaggi israeliani detenuti a Gaza da Hamas.