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Israele, le commemorazioni a un anno dall'attacco del 7 ottobre

Soldati visitano il sito del festival musicale Nova, dove centinaia di persone sono state uccise e rapite da Hamas nel sud di Israele, domenica 6 ottobre 2024.
Soldati visitano il sito del festival musicale Nova, dove centinaia di persone sono state uccise e rapite da Hamas nel sud di Israele, domenica 6 ottobre 2024. Diritti d'autore  Ohad Zwigenberg/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Ohad Zwigenberg/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'attacco di Hamas ha causato la morte di circa 1.200 persone e Gaza subisce l'offensiva israeliana da ormai un anno

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A un anno dai brutali attacchi che hanno scatenato la guerra tra Israele e Hamas a Gaza, gli israeliani di tutto il Paese hanno commemorato l'evento con veglie in memoria delle vittime.

A Reʿim, un kibbutz nel sud di Israele, l'ultimo brano del Nova music festival ha suonato a distanza di un anno dall'attacco a sorpresa di Hamas del 7 ottobre.

Alle 6:30 ora locale, l'ora esatta in cui Hamas lanciò il suo attacco 12 mesi fa, le famiglie delle persone uccise al Nova music festival si sono riunite nel luogo in cui quasi quattrocento persone sono state uccise dal gruppo terroristico e molte altre sono state prese in ostaggio.

Sono stati raggiunti e abbracciati dal presidente israeliano Isaac Herzog, con il quale si sono fermati per un momento di silenzio. Il lamento penetrante di una donna ha rotto il silenzio mentre le esplosioni dei combattimenti a Gaza, soltanto pochi chilometri a sud-ovest, riecheggiavano.

Un anno fa Hamas ha ucciso 1.200 persone, per lo più civili, mentre 250 sono state trascinate a Gaza come ostaggi. L'evento mortale continua a gettare un'ombra sulla vita quotidiana in Israele, con decine di persone ancora prigioniere.

Centinaia di familiari degli ostaggi ancora detenuti a Gaza hanno protestato ancora una volta per chiedere un cessate il fuoco e il rilascio dei loro cari. Poi si sono riuniti davanti alla residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu a Gerusalemme per alzarsi in piedi durante una sirena di due minuti, replicando l'usanza delle date più solenni del calendario israeliano, il Giorno della Memoria e del Ricordo.

Netanyahu e il suo governo hanno subito crescenti pressioni all'interno e all'estero per mediare un accordo con Hamas per porre fine ai combattimenti nella Striscia di Gaza e per raggiungere il rilascio degli ostaggi.

L'offensiva di Israele a Gaza ha ucciso più di 41mila palestinesi, sfollato la maggior parte dei 2,3 milioni di abitanti del territorio e scatenato una crisi umanitaria che ha causato epidemie e carestia.

Numerose proteste si sono tenute in tutta Europa per commemorare le decine di migliaia di palestinesi uccisi a causa dei combattimenti.

Israele deve affrontare continue critiche internazionali per la sua condotta di guerra, con due tribunali mondiali che stanno esaminando le sue azioni.

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