Varsavia ha intensificato i controlli al confine per fermare l'afflusso di migranti: Minsk è accusata di orchestrarne il passaggio forzato verso l'Uninone europea, con l'aiuto della Russia. Il tema ha polarizzato l'opinione pubblica polacca
Da circa due anni un muro costruito nel cuore della foresta di Bialowieza delimita il confine tra Polonia e Bielorussia. Un baluardo contro l'afflusso illegale di migliaia di migranti: Minsk è accusata di averne forzato l'ingresso nell'Unione europea. La regione circostante, un tempo punto di riferimento per il turismo polacco, è diventata anche teatro di numerose tragedie. Una questione che più che mai polarizza l'opinione pubblica polacca.
Di recente nella regione di Podlasie, nella Polonia orientale, gli incidenti tra migranti e forze di sicurezza si sono moltiplicati. Lo scorso giugno la morte di un giovane soldato, accoltellato al confine ha scatenato l'indignazione nazionale e accelerato l'iter per l'approvazione di una nuova legge che facilita l'uso delle armi da fuoco per militari e polizia.
La reporter di Euronews Valérie Gauriat si è unita a un gruppo di attivisti che raccoglie le richieste di soccorso dei migranti che provano ad attraversare il muro al confine per chiedere la protezione internazionale in Polonia. Alcuni di loro hanno provato più volte ad attraversare il confine senza successo prima di riuscirci. Raccontano di essere stati picchiati e rimandati in Bielorussia e di avere dormito per giorni nella foresta.
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