Europarlamento: via libera alla direttiva contro l'etichettatura ingannevole

Protesta contro il greenwashing
Protesta contro il greenwashing Diritti d'autore Manuel Balce Ceneta/AP
Diritti d'autore Manuel Balce Ceneta/AP
Di Euronews
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La direttiva europea mira a proteggere i consumatori da pratiche di marketing ingannevoli e ad aiutarli a fare scelte di acquisto migliori

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Il Parlamento europeo ha adottato una nuova direttiva che vieta il greenwashing e le informazioni ingannevoli sui prodotti: l'Aula ha dato il via libera definitivo a un testo che migliorerà l'etichettatura dei prodotti e vieterà l'uso di indicazioni ambientali fuorvianti.

La direttiva adottata oggi con 593 voti a favore, 21 contrari e 14 astensioni mira a proteggere i consumatori da pratiche di marketing ingannevoli e ad aiutarli a fare scelte di acquisto migliori. A tal fine, una serie di abitudini di marketing problematiche legate al greenwashing (strategia di comunicazione finalizzata a costruire un'immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell'impatto ambientale) e all'obsolescenza precoce dei prodotti saranno aggiunte all'elenco Ue delle pratiche commerciali vietate.

Pubblicità più accurata e affidabile

La cosa più importante è che le nuove norme mirano a rendere l'etichettatura dei prodotti più chiara e affidabile, vietando l'uso di indicazioni ambientali generiche come "ecologico", "naturale", "biodegradabile", "neutro per il clima" o "ecologico" senza alcuna prova.

Anche l'uso delle etichette riguardo alla sostenibilità sarà ora regolamentato, vista la confusione causata dalla loro diffusione e dal mancato utilizzo di dati comparativi. In futuro, nell'Ue saranno consentiti solo i marchi di sostenibilità basati su schemi di certificazione ufficiali o stabiliti da autorità pubbliche.

Inoltre, la direttiva vieta di dichiarare che un prodotto ha un impatto neutro, ridotto o positivo sull'ambiente grazie a programmi di compensazione delle emissioni.

La durata dei prodotti in primo piano

Un altro importante obiettivo della nuova legge è far sì che produttori e consumatori si concentrino maggiormente sulla durata dei prodotti

Le nuove norme vietano anche le indicazioni di durata infondate (ad esempio, l'affermazione che una lavatrice durerà per 5.000 cicli di lavaggio, se non è vera in condizioni normali), gli inviti a sostituire i materiali di consumo prima dello stretto necessario e la presentazione dei prodotti come riparabili quando non lo sono.

"Fine dell'usa e getta"

La relatrice del Parlamento Biljana Borzan (S&D, HR) ha dichiarato: "Questa legge cambierà la vita quotidiana di tutti gli europei. Ci allontaneremo dalla cultura dell'usa e getta, renderemo il marketing più trasparente e combatteremo l'obsolescenza precoce dei prodotti. Le persone potranno scegliere prodotti più durevoli, riparabili e sostenibili grazie a etichette e pubblicità affidabili. Soprattutto, le aziende non potranno più ingannare le persone dicendo che le bottiglie di plastica sono buone perché l'azienda ha piantato alberi da qualche parte, o dire che qualcosa è sostenibile senza spiegare come. Questa è una grande vittoria per tutti noi!".

Cosa succede ora

La direttiva deve ora ricevere l'approvazione finale del Consiglio, dopodiché sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per recepirla nella legislazione nazionale.

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