In migliaia hanno protestato lunedì 27 novembre contro le misure di austerità del governo di Petr Fiala. Chiuse oltre il 70% delle scuole del Paese
Giornata di proteste e scioperi in tutta la Repubblica Ceca contro il pacchetto di tagli alla spesa e le misure di austerità del governo per ridurre il deficit pubblico del Paese.
Tra le richieste dei **sindacati,**contrari alla modifica del sistema pensionistico che potrebbe aumentare l'età pensionabile, anche più risorse ai settori dell’istruzione e della sanità. In migliaia hanno marciato nelle strade della capitale Praga chiedendo le dimissioni del governo.
Il primo ministro Petr Fiala ha affermato che le misure sono “assolutamente necessarie”: “dobbiamo fermare l’indebitamento statale”, ha detto Fiala.
"Respingo inequivocabilmente l’affermazione secondo cui il governo non negozia con i sindacati. I fatti dicono altro - ha detto il Premier Petr Fiala commentando le proteste di oggi -.Il dialogo potrebbe funzionare ma solo se entrambe le parti sono interessate a raggiungere un accordo". Fiala ha aggiunto che quando i sindacati si siederanno a un tavolo per discutere di un negoziato, e non minacceranno di organizzare ulteriori scioperi, continuerà i colloqui.
Tra le altre misure introdotte dal governo per fermare il deficit, l'aumento delle tasse sulle bevande alcoliche, compresa la birra, e sui medicinali. Secondo le previsioni, i provvedimenti dovrebbero ridurre il deficit di 97 miliardi di corone ceche (4,3 miliardi di dollari) per l’anno prossimo e di 150 miliardi di corone ceche (6,7 miliardi di dollari) nel 2025.
Oltre il 70% delle scuole del Paese sono rimaste chiuse nella più grande protesta di questo tipo dalla fondazione della Repubblica Ceca nel 1993, hanno detto i sindacati.