Ancora poche informazioni da Gaza isolata, continuano i bombardamenti e le operazioni di terra

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Di Michela Morsa
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Sabato sera il primo ministro Netanyahu ha detto che il governo sta discutendo della proposta di Hamas di liberare gli ostaggi in cambio di tutti i detenuti palestinesi nelle prigioni israeliane. Borrell su Gaza: "Violazione del diritto umanitario internazionale"

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Le giornate nella Striscia di Gaza, al 22esimo giorno di bombardamenti e assedio totale da parte di Israele, sono ormai scandite dalle lunghe file per accaparrarsi un po' di pane o dell'acqua e dalla ricerca di corpi, o più raramente sopravvissuti, tra le macerie degli edifici distrutti dalle bombe. Sarebbero centinaia quelli colpiti solo nelle ultime 24 ore. 

Nella notte tra venerdì e sabato gli attacchi israeliani sono stati i più massicci dall'inizio della guerra, innescata dall'attacco di Hamas in territorio israeliano che ha causato 1.400 morti. 

È però ancora difficile capire la scala di devastazione generata e come stanno proseguendo le operazioni, dal momento che le linee di comunicazione interne alla Striscia e verso l'esterno sono quasi del tutto fuori uso. È impossibile fare un bilancio delle ultime vittimi e dei danni a edifici e infrastrutture. 

Non è chiaro se l'interruzione di internet e delle linee telefoniche sia stata causata dai bombardamenti o sia opera deliberata del governo israeliano. Intervistato dal New York Times, AbdulMajeed Melhem, l'amministratore delegato del gruppo Paltel, la principale compagnia di telecomunicazioni palestinese, ha detto che in ogni caso Israele non sta permettendo ai tecnici di avere accesso ai principali centri dati della regione, che si trovano a Gerusalemme e Tel Aviv. 

Reuters ha detto di aver chiesto chiarimenti al portavoce dell'esercito Daniel Hagari, che ha risposto: "Facciamo quello che dobbiamo fare per mettere in sicurezza le nostre forze per il tempo che serve, che sia temporaneo o permanente, e non diremo altro al riguardo". 

Le dichiarazioni di Israele

Stanno comunque proseguendo gli intensi bombardamenti israeliani soprattutto nel nord, così come i combattimenti tra soldati dell'Idf e miliziani di Hamas. Sabato mattina l'esercito israeliano ha detto di avere ancora truppe nel territorio e decine di mezzi militari.

In serata, in una breve conferenza stampa, Hagari ha riferito che l'Idf "sta aumentando gradualmente le sue operazioni di terra nella Striscia di Gaza e la dimensione delle sue forze". In un video condiviso su X, il portavoce ha esortato ancora una volta i civili che si trovano nel nord della Striscia a spostarsi a sud "per la loro sicurezza" e ha detto che la stessa cosa è stata comunicata lanciando volantini e telefonando alle abitazioni. 

Ha parlato anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Tel Aviv, che per la prima volta ha permesso ai giornalisti di fare domande. Netanyahu ha detto che la guerra, definita "la nostra seconda guerra d'indipendenza", è entrata nella sua seconda fase e sarà lunga, perché l'obiettivo è distruggere Hamas e liberare gli ostaggi. 

A tal proposito, il primo ministro ha detto che il governo sta discutendo della proposta arrivata sabato da Hamas, che ha chiesto la scarcerazione di tutti i detenuti palestinesi nelle prigioni israeliani in cambio della liberazione di tutti gli ostaggi. 

Catastrofe umanitaria

Intanto la situazione umanitaria continua a peggiorare e la disperazione della popolazione inizia a minare l'ordine pubblico. Nel sud della Striscia, a Deir el Balah, gli sfollati hanno assaltato un centro di approvigionamento alimentare dell'Unrwa, portando via sacchi e scatole di cibo.   

Continuano gli appelli delle Nazioni unite a intervenire contro il disastro umanitario in corso nell’enclave di 2,3 milioni di persone, sempre più tragico a causa dell’esaurimento di cibo, acqua, medicinali e carburante.

"Il bombardamento di Gaza della scorsa notte da parte delle forze israeliane e le operazioni di terra, secondo quanto riferito, sono stati i più intensi finora, portando questa terribile crisi a un nuovo livello di violenza e dolore", ha detto sabato Volker Türk, Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani. 

Nel pomeriggio si è espresso anche l'Alto rappresentante per gli affari esteri dell'Unione europea Josep Borrell, che su X ha sottolineato come la situazione nella Striscia di Gaza vada contro il diritto internazionale umanitario, ha condannato gli attacchi contro tutti i civili e ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi. 

"Gaza è in completo blackout e isolamento mentre continuano i pesanti bombardamenti. L'Unrwa mette in guardia sulla situazione disperata della popolazione di Gaza senza elettricità, cibo e acqua. Troppi civili, compresi i bambini, sono stati uccisi. Questo è contro il diritto internazionale umanitario", ha scritto Borrell. 

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