Controlli e pattugliamenti in Iran nel giorno dell'anniversario della morte di Mahsa Amini, rimasta uccisa durante un fermo della polizia morale. Arrestato e subito rilasciato il padre della ragazza.
Nel giorno dell'anniversario della morte di Mahsa Amini, la 19enne iraniana deceduta dopo essere stata arrestata per non aver correttamente indossato il velo, il padre della ragazza è stato arrestato mentre lasciava la sua abitazione a Saqqez. L'uomo è stato rilasciato.
Lo fanno sapere la ong 'Hengaw' e vari account di dissidenti iraniani sui social media.
Nei giorni scorsi, con l'avvicinarsi dell'anniversario della morte della figlia e delle proteste antigovernative che esplosero subito dopo, l'uomo era stato messo sotto sorveglianza e gli era stato chiesto di non tenere cerimonie per commemorare Mahsa.
A un anno dalla morte della ragazza in Iran gli uomini della Guardia Rivoluzionaria pattugliano l'Ovest del Paese per far tacere la protesta, che torna a scuotere il regime degli ayatollah, un anno dopo la morte di Mahsa Amini. La morte della giovane donna arrestata** dqlla polizia morale di Teheran** perché non portava correttamente l'hijab ha fatto esplodere la rabbia.
Il 16 settembre di quel 2022, giorno della morte della ragazza, il giro di vite della forza di sicurezza aveva causato la morte di oltre 500 persone e l'arresto di 22 mila manifestanti.
Le manifestazioni per Mahsa si sono protratte per mesi in varie città del Paese, ma a Zahedan le proteste hanno avuto cadenza praticamente regolare, quasi ogni venerdì dopo la preghiera islamica.
Negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli arresti degli attivisti e le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza anche nella capitale Teheran dove sono apparsi cartelli e striscioni per Mahsa appesi ai cavalcavia.
Sorvegliata speciale anche la provincia del Kurdistan iraniano: la Polizia ha chiesto ai cittadini di non protestare e ha minacciato di aprire il fuoco in caso di disobbedienza.