G20, disaccordo sugli obiettivi climatici: impasse sul picco di emissioni e la tassa sul carbonio

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Di Michela Morsa
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I ministri del Clima e dell'Ambiente delle maggiori economie mondiali concludono le loro riunioni con un accordo incompleto e senza una dichiarazione congiunta. A spaccare il fronte quattro punti chiave dei 68 obiettivi proposti

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Si è conclusa con un accordo incompleto l'ultima riunione dei ministri del clima e dell'ambiente del G20 a Chennai, in India. Mentre il mondo è travolto da temperature record ed eventi meteorologici sempre più estremi, i rappresentanti delle maggiori economie mondiali - che emettono circa l'80% dei gas responsabili del riscaldamento del pianeta - non sono riusciti ad accordarsi su quattro dei 68 obiettivi climatici in discussione. 

Un numero decisamente minoritario di questioni, ma dal peso fondamentale: un documento pubblicato dal gruppo mostra infatti che il fronte si è spaccato sull'obiettivo di raggiungere il picco delle emissioni entro il 2025, sul passaggio all'energia pulita e su una tassa sul carbonio come metodo per ridurre le emissioni. 

Sia il presidente dei prossimi colloqui delle Nazioni Unite sul clima, Sultan al-Jaber, sia il capo delle Nazioni Unite per il clima, Simon Stiell, hanno partecipato alla riunione per sollecitare i Paesi a rilasciare una dichiarazione ambiziosa che assicuri che il mondo sia sulla buona strada per mantenere il riscaldamento globale entro il limite di temperatura concordato di 1,5 gradi Celsius sopra il livello di epoca preindustriale. Attualmente è già di 1,2 gradi Celsius. 

L'incontro di Chennai è stato l'ultimo di quattro riunioni dei ministri del clima, che si sono già incontrati a Bengaluru, Gandhinagar nel Gujarat e Mumbai. Le loro decisioni saranno ora trasmesse ai leader dei Paesi in vista del vertice che si terrà a settembre di quest'anno a Nuova Delhi. Sarà l'ultima occasione per il gruppo di rilasciare una dichiarazione congiunta sul clima.

Da quando l'India ha assunto la presidenza del G20 lo scorso dicembre, nessuna delle riunioni delle varie aree politiche, come gli affari esteri, le finanze, l'energia e il cambiamento climatico, ha prodotto un comunicato congiunto. Ma le decisioni potrebbero ancora essere espresse in un documento finale rilasciato al vertice di settembre.

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