Mattinata di sangue al Balata Refugee Camp di Nablus: in un raid israeliano, hanno perso la vita tre palestinesi. Abu Mazen: "Un massacro". Discordanti le versioni dei fatti. La tensione è alle stelle e non accenna a placarsi: nessun segno di distensione da nessuna delle due parti
Tre palestinesi sono stati uccisi, lunedì mattina, in un raid dell'esercito israeliano in Cisgiordania.
Il fatto è avvenuto nel campo profughi di Balata, il più grande di tutta la Cisgiordania, a Nablus.
Secondo il ministero della Salute palestinese, altre sei persone sono rimaste ferite, una delle quali in modo grave.
L'esercito di Tel Aviv ha reso noto che i soldati israeliani sono stati attaccati con raffiche di armi da fuoco mentre erano in servizio a Nablus.
Secondo l'esercito israeliano, i militari sono intervenuti e hanno trovato un impianto di produzione di armi ed esplosivo, una parte del quale è stato fatto saltare in aria.
il portavoce militare ha dichiarato che sono stati "confiscati due dei fucili M-16" che "erano in possesso dei sospetti".
Nello stesso tempo - ha aggiunto - "sono stati lanciati pietre e ordigni esplosivi contro i soldati".
Il portavoce ha poi detto che, anche in un'altra operazione a Jenin, durante l'arresto di "tre sospetti ricercati", e all'uscita della città, è stato aperto il fuoco contro i militari, che "hanno risposto".
La risposta di Abu Mazen
"Un vero massacro": così Nabil Abu Rudeinah, portavoce del presidente palestinese Abu Mazen, ha definito quanto accaduto nel campo profughi di Balata a Nablus.
Si tratta - ha proseguito, citato da Wafa - della "continuazione della guerra a tutto campo che Israele sta conducendo contro il popolo palestinese".
Secondo la versione palestinese dei fatti, i disordini sono scoppiati a causa del rifiuto degli israeliani di far transitare le ambulanze per recuperare i feriti di alcuni precedenti scontri.
Una tragica statistica
Dall'inizio dell'anno, 116 palestinesi sono morti nelle operazioni israeliane: le vittime israeliane sono 17.
Nonostante il fragile "cessate il fuoco" della scorsa settimana, mediato dall'Egitto, la tensione tra governo israeliano e palestinesi - Jihad e Hamas - è alle stelle e non accenna a placarsi: nessun segno di distensione da nessuna delle due parti in conflitto.