A Firenze si è tenuta la conferenza sullo Stato dell'Unione. Si è discusso di pandemia, migrazioni e guerra in Ucraina
Ricostruire l’Europa in tempi più che mai incerti è stato il tema principale della tredicesima edizione della conferenza sullo stato dell’Unione.
Leader politici ed esperti da tutto il mondo, si sono incontrati a Firenze per fare un bilancio sui cambiamenti dell’Unione Europea che ha dovuto far fronte alle recenti crisi. Quanto è stato appreso da due anni di pandemia e le conseguenze dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sono alcune delle questioni affrontate nel corso della prima giornata di incontri.
Venerdì l'attenzione si è spostata sulla politica estera dell'Europa e sulla crisi energetica, la peggiore che l'Europa abbia mai affrontato. Qualcosa che può essere visto sia come un'opportunità che come una sfida.
Antonio Tajani, Ministro degli Esteri italiano: “A volte l'Europa si concentra solo su piccoli problemi e quindi non è in grado di affrontare sfide più grandi. Perché l'Italia ha evidenziato la necessità di affrontare la migrazione? perché è un problema condiviso da tutti. non è solo un problema italiano”
Ad oggi la crisi migratoria e la mancanza di una politica sulla difesa Europea sono alcuni dei temi divisivi tra gli Stati Membri.
Secondo Timothy Garton Ash, Professore presso l’Università di Oxford, fa notare che “mentre noi siamo diventati un po' più forti, altre persone sono diventate molto più forti. Cina, Russia, India, o potenze non occidentali. Mentre noi europei siamo relativamente deboli e questo fa parte del nostro problema.”
Alla conferenza si è discusso anche di stato di diritto e di transizione digitale. I relatori hanno anche risposto a domande sul ruolo globale dell'Europa e su come è cambiato a seguito dei recenti eventi.