Secondo le autorità locali, l'incendio è stato provocato dalla combustione di legname
Una vita di fatiche ridotta in cenere. Questo è il dramma vissuto da decine di abitanti di Sosva, una delle cinque città russe della regione degli Urali colpite da un incendio che ha distrutto circa duecento edifici, di cui 140 case. La cittadina, nella zona di Sverdlovsk, conta circa 7.000 abitanti e dove hanno sede aziende del settore agricolo.
Nel rogo avrebbe perso la vita almeno una persone, altre sono rimaste feriti. Quasi 700 gli sfollati che hanno perso tutto. I residenti hanno assistito impotenti allo spegnimento dell'incendio. “Questa era la casa di nostra madre. Stiamo cercando di trovarla ora, non è tra i sopravvissuti. Era anziana, aveva 90 anni, la casa è bruciata mentre stavamo arrivando qui da Serov", racconta una donna.
Secondo le autorità locali, l'incendio è stato provocato dalla combustione di segatura e legname. Tra gli edifici colpiti anche una struttura per la rete elettrica e un ospedale carcerario. Il governo ha annunciato un aiuto di 10.000 rubli, circa 122 dollari per le persone colpite.
"A seguito degli incendi negli insediamenti di Sosva, Taiga, Visim, Neustroeva, Karpinsk e Progress sono stati distrutti 178 edifici, 134 di cui sono edifici residenziali. 659 persone sono rimaste senza casa, tra cui 148 bambini", ha detto la fonte dell'agenzia di stampa. In particolare, nelle ultime 24 ore si sono verificati 23 incendi di foreste, mentre a Sosva sei carri con legname hanno preso fuoco, causando una vittima. Secondo le autorità locali, la situazione è già sotto controllo.