Afghanistan: per il ritiro caotico degli Usa il Pentagono punta il dito su Trump

Truppe statunitensi lasciano l'Afghanistan
Truppe statunitensi lasciano l'Afghanistan Diritti d'autore Senior Airman Taylor Crul/Public Domain
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Di Stefania De Michele
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Un report del Pentagono spiega come Biden non avesse scelta se non il ritiro delle truppe dall'Afghanistan, a causa degli accordi presi dal suo predecessore con i talebani. Al contempo ammette che l'attuale presidente agì sulla base di informazioni poi rivelatesi sbagliate.

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L’amministrazione Biden punta il dito contro le decisioni prese dal suo predecessore alla Casa Bianca, Donald Trump, in relazione al ritiro caotico delle truppe statunitensi dall’Afghanistan nel 2021. Washington ha consegnato al Congresso un report di 12 pagine sulla fine della guerra più lunga della nazione. E il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ne ha illustrato i contenuti alla stampa.

“Bisogna capire a cosa è andato incontro quando ha assunto l’incarico - ha detto - Non è stato Joe Biden a negoziare con i talebani e invitarli a Camp David, né a rilasciare cinquemila detenuti. Non ha stretto accordi con i talebani perché non attaccassero le nostre truppe. È arrivato senza poter cambiare decisioni assunte da qualcun altro, ma dovendone affrontare le conseguenze”.

Secondo la ricostruzione della Casa Bianca, quando Biden è entrato in carica i talebani erano nella posizione militarmente più forte dal 2021, con il controllo di quasi la metà del Paese. La priorità dunque è diventata l’evacuazione, quand'era ormai chiaro che le condizioni di sicurezza si erano deteriorate irreparabilmente.

I contenuti del rapporto sull'Afghanistan

Non c'era scenario possibile se non il ritiro. In base al documento, l'uscita delle forze Usa dall'Afghanistan "è stata resa necessaria dalle condizioni lasciate dalla precedente amministrazione" di Donald Trump.

Una situazione imprevista. "Nessuna agenzia di intelligence Usa aveva previsto che i talebani avrebbero conquistato l'Afghanistan in nove giorni", ha spiegato Kirby. Di più, a quanto pare il presidente agì anche sulla base di informazioni che si sono rivelate errate. "Biden ha fatto molte domande ai suoi consiglieri per la sicurezza nazionale e alcune delle risposte si sono rivelate fallaci", ha aggiunto Kirby.

PER APROFONDIRE:

Il governo ha taciuto le reali condizioni del Paese. Il Pentagono ha spiegato come nei mesi precedenti alla fine della missione, l'amministrazione abbia scelto di non far circolare "a voce alta e pubblicamente" lo scenario peggiore che si stava delineando, per evitare di segnalare una mancanza di fiducia nel governo afghano. 

Biden è convinto delle sue scelte. Il ritiro dall'Afghanistan "resta per Biden la decisione giusta", ha detto il portavoce Kirby, ammettendo tuttavia che da quell'esperienza "sono state tratte delle lezioni che vengono già applicate". La priorità, in ogni caso, è stata quella di risparmiare altre vite: il presidente "si è rifiutato di mandare un'altra generazione di americani a combattere una guerra che per gli Stati Uniti doveva finire anni fa".

La reazione di Trump

La risposta dell'ex presidente non si è fatta attendere ed è arrivata tramite il suo ex portavoce: "Biden vuole manipolare il popolo americano facendogli credere che la colpa del ritiro caotico dall'Afghanistan sia di Donald Trump". È il contrattacco dopo la pubblicazione del rapporto del Consiglio per la sicurezza nazionale nel quale si sostiene che l'operazione "è stata resa necessaria dalle condizioni lasciate dalla precedente amministrazione e dalle sue decisioni".

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