Quattro milioni e mezzo di cittadini chiamati alle urne per eleggere il nuovo parlamento mentre il Paese è a un passo dall'entrata nella Nato
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Le elezioni per il nuovo parlamento in Finlandia hanno una sola certezza: il testa a testa tra i tre partiti principali. I socialisti della premier uscente Sanna Marin, i liberal-conservatori dell'ex ministro dell'Interno e delle Finanze Petteri Orpo e i populisti di destra guidati da Riikka Purra nei sondaggi sono tutti vicini al 20% delle intenzioni di voto.
Galvanizzata per aver portato il Paese a essere membro effettivo della Nato, Marin cerca un secondo mandato alla guida del governo. Le proiezioni indicano un forte calo di alcuni dei partiti che fanno parte della coalizione del suo governo, con i liberali del Partito di centro e gli ambientalisti della Lega verde in discesa nei consensi.
Se il sostegno dell'Alleanza di sinistra (indicata all'8,3% nei sondaggi) e dei popolari (che potrebbero ottenere il 4,5%) dovesse essere confermato Marin potrebbe comunque contare sulla maggioranza assoluta nell'Eduskunta. Nonostante la feroce concorrenza dei diretti rivali la premier uscente potrebbe quindi essere favorita.
Il leader del Partito di coalizione nazionale Petteri Orpo tuttavia si è detto disponibile ad aprire ai populisti di destra di Riikka Purra nella formazione di un nuovo esecutivo. Seppur condividendo l'obiettivo di neutralità climatica al 2035 fissato da Marin i moderati di destra divergono dalle posizione della premier socialista sul lato delle politiche economiche.
Il 40% degli elettori si è avvalso del diritto di voto anticipato, un numero record. Saranno 2.400 i candidati per i 200 seggi del Parlamento.