Numerosi manifestanti hanno protestato in Libano di fronte alla sede del governo, esasperati da una profonda crisi economica
Scontri e lanci di lacrimogeni davanti alla sede del governo in Libano. Centinaia di persone sono state disperse con la forza dalla polizia mentre protestavano contro il crollo della lira, la valuta del Paese, che ha perso quasi il 98% del proprio valore dal 2019. Almeno un manifestante e un agente di polizia sono rimasti feriti.
Nel corso del fine settimana, la lira ha toccato un nuovo record negativo (un dollaro per 130mila lire), mitigato poi da un recupero lieve sul biglietto verde, scambiato nella mattinata di mercoledì 22 marzo a 108mila lire. Un valore ancora lontanissimo da quello di quattro anni fa, quando un dollaro valeva 1.500 lire libanesi.
Una grave crisi economica unita a un'interminabile crisi politica
La svalutazione monetaria della nazione mediorientale ha contribuito al rincaro dei prezzi dei carburanti. E ha spinto la folla a scendere in piazza nella capitale Beiruth. Sono stati registrati anche i blocchi di alcune strade e autostrade.
Secondo la Banca Mondiale, il Libano sta vivendo una delle peggiori crisi economiche mondiali degli ultimi due secoli. Nel contesto di un'interminabile crisi politica.