Protocollo sull'Irlanda del Nord: più vicino l'accordo Londra-Belfast-Bruxelles

Dopo gli incontri frenetici a Culloden Hotel di Belfast, le trattative tra Regno Unito e Irlanda del Nord il Protocollo per l'Ulster procedono, ma c'è ancora molta strada da fare.
I più restii al compromesso, i protestanti del Partito Unionista (DUP-Democratic Unionist Party), restano comunque al tavolo delle trattative, pronti valutare quanto accadrà, come ha spiegato il leader Jeffrey Donaldson.
Mary Lou McDonald e Michelle O'Neill, leader del partito nazionalista cattolico Sinn Féin, hanno affermato che occorre raggiungere un accordo il prima possibile, mentre il premier britannico Rishi Sunak - reduce da un viaggio-lampo a Belfast - ha obiettivi ben precisi.
Accordo entro fine febbraio?
Entro fine febbraio, Londra e Bruxelles potrebbero finalmente trovare l'accordo per evitare, tra le altre cose, un confine fisico tra Repubblica d'Irlanda e Ulster e per far conservare all'Irlanda del Nord lo status comunitario sulla circolazione di merci e persone.
Da parte dell'esecutivo di Londra è giunta, infatti, un'apertura sulla possibilità di concedere alla Corte di Giustizia europea di assumere il ruolo di arbitro per dirimere eventuali controversie.
Bruxelles è, invece, propensa ad accettare un accordo che elimini tutti i controlli di routine per le merci in transito tra l'Irlanda del Nord e il mercato interno britannico.
Cosa prevede il Protocollo sull'Irlanda del Nord?
Il Protocollo per l'Irlanda del Nord disciplina la circolazione di merci e persone al confine tra Repubblica d'Irlanda e Ulster, ovvero lungo l'unica frontiera terrestre tra Regno Unito e Unione europea.
Una questione delicata, poiché oltre alle questioni legate a controlli e concorrenza, esiste un problema specifico nell'area: il confine è sottoposto dal 1998 ad uno status particolare, in virtù dell'Accordo del Venerdì Santo (noto anche come Accordo di Belfast).
All'epoca, con l'obiettivo di pacificare un'area da tempo teatro di violenti conflitti, si decise di rendere in gran parte invisibile la frontiera. Anche perché il Regno Unito e l'Irlanda facevano entrambi parte non soltanto del mercato unico, ma anche dell'Unione doganale comunitaria.
La Brexit ha, tuttavia, modificato sostanzialmente la situazione, con la necessità di ripristinare i controlli alle frontiere.
Il Protocollo ha consentito che ciò avvenisse scongiurando, però, al contempo, l'introduzione di un "confine rigido". Vale a dire, di confini veri e propri, come esistevano un tempo, il che rischierebbero di minare la stabilità faticosamente raggiunta nella regione.