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Una maxi prigione alle porte di El Salvador: è l'ultima misura adottata dalle autorità salvadoregne nell'ambito della lotta contro le gang.
Si tratta di un enorme complesso carcerario in grado di ospitare 40.000 detenuti, costruito nel comune di Tecoluca, nel dipartimento di San Vicente, lontano dalle aree urbane e a 74 chilometri dalla capitale San Salvador.
L'amministrazione penitenziaria afferma che si tratta della più grande prigione dell'America Latina, dotata di tecnologie all'avanguardia per prevenire le evasioni.
Qui i detenuti non avranno alcun contatto con il mondo esterno e lasceranno le loro celle solo per le udienze con le corti di giustizia, che si terranno in videoconferenza da una sala locale.
Criminalità e stato di emergenza
Il presidente di El Salvador Nayib Bukele ha promesso di destinare l'istituto penitenziario esclusivamente ai membri delle gang. La comunicazione arriva a pochi giorni dallo stato di emergenza, decretato dal Congresso, per perseguire i clan malavitosi. L'escalation di violenza è inarrestabile: in un solo giorno, il 26 marzo 2022, sono stati commessi ben 62 omicidi.
Le voci contrarie alla maxi prigione
I detrattori sostengono che la costruzione di una prigione più grande non è la soluzione ai problemi di sicurezza a lungo termine.
Organizzazioni nazionali e internazionali hanno condannato lo stato di emergenza per le presunte massicce violazioni del giusto processo, l'estremo sovraffollamento delle carceri e le morti sotto la custodia delle autorità.
Secondo i dati ufficiali, dall'entrata in vigore dello stato di emergenza sono state detenute 62.975 persone. Almeno 3.313 di queste sono state rilasciate perché non è stato possibile stabilire un legame con le bande, secondo le autorità.