A tu per tu con Andrej Plenković. "L'euro? Un successo indiscusso"

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Di Foteini Doulgkeri
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Il primo ministro parla del recente tuffo della Croazia nell'Eurozona e nell'area Schengen. In Ucraina "il modello della Slavonia orientale" avrebbe funzionato

Il 1° gennaio 2023 la Croazia ha adottato l'euro ed è diventata il ventesimo membro dell'Eurozona e il ventisettesimo dell'area Schengen, la zona europea di libera circolazione senza controlli alle frontiere interne. Si tratta dell'unico paese dell'Unione europea in cui questi due avanzamenti nell'integrazione europea sono avvenuti nello stesso giorno. 

Il primo ministro del PaeseAndrej Plenković, intervenuto a Davos per l'ultima edizione del Forum economico, tenta di spegnere le polemiche sull'aumento dei prezzi che si è registrato nel Paese con i prezzi in euro. I passaggi tecnici della transizione, sono stati effettuati "sotto controllo", nessuno ha avuto problemi con i prelievi dai distributori automatici e il sistema di pagamento ha funzionato. La kuna appartiene già alla categoria di "vecchio conio". Ma i nuovi prezzi in euro hanno scioccato diversi cittadini già vessati dagli aumenti scatenati dalla guerra in Ucraina, che portato il governo a erogare un pacchetto di 3,6 miliardi di euro.

L'unico inconveniente che abbiamo riscontrato è che alcuni operatori economici nell’adattare i loro prezzi in euro li hanno aumentati, e questo non è stato corretto. Numerose ispezioni sono in corso e stiamo cercando, come governo, di convincerli a riportare i prezzi ai livelli di dicembre 2022
Andrej Plenković
Primo ministro croato

L'adesione all'euro, secondo il capo del governo croato, resta la scelta giusta, anche perché nel 2022 "l'inflazione in Croazia era del 10,8%, appena l'1% al di sopra della media della zona euro, ma inferiore a quella di tutti i Paesi dell'Unione europea dell'Europa centrale e orientale che non hanno l'euro". Ora è giusto che gli operatori economici che hanno approfittato della situazione "si comportino adeguatamente", ha detto Plenković.

La Slavonia orientale come modello per il Donbass

Quando parla dell'Ucraina il primo ministro (ex membro del Parlamento europeo, dove presiedeva la delegazione per i rapporti con Kiev) individua una sola soluzione per il conflitto: un tavolo diplomatico. Ma sostenere l'Ucraina "a riconquistare i suoi territori, preservare la sua sovranità e il suo ordine costituzionale", è fondamentale, dice Plenković. 

Il collegamento con quello che è successo 25 anni fa in Croazia con i territori della Slavonia orientale è immediato. La mediazione diplomatica, il coinvolgimento delle Nazioni Unite, i meccanismi speciali internazionali istituiti, "hanno consentito a tutti coloro che volevano vivere in quella regione (serbi e croati) di poterlo fare pacificamente", assicurando al tempo stesso "l'integrità territoriale e l'ordine costituzionale" del nuovo Stato. Lo stesso modello "avrebbe dovuto essere applicato nelle regioni ucraine di Donetsk e Luhansk", ha afferamto il leader croato.

Stabilità nei Balcani solo l'Ue è presente

"Credo che tutti i miei colleghi abbiano capito che dobbiamo impegnarci di più" nella stabilizzazione dei rapporti pacifici tra i Paesi dei Balcani. Questa la risposta di Plenković quando viene interpellato sulle recenti tensioni nell'area. La chiave per il leader croato resta "un elevato livello di coinvolgimento e un impegno" da parte dei governi europei. La stabilità dell'area imprescindibile per determinare l'adesione di questi Paesi all'Unione europea secondo Plenković non è solo una questione balcanica: "tutti i leader europei devono prendersi le loro responsabilità".

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