Dall'energia alla viticoltura: le mille risorse dell'Angola

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Di Chris BurnsDinamene Cruz
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Nel corso dell'anno Euronews ha viaggiato per il Paese alla scoperta delle sue principali risorse economiche

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Nel corso dell'anno Euronews ha viaggiato per l'Angola alla scoperta delle sue principali risorse economiche. Quello dell'energia è uno dei settori più importanti. L'Angola è da tempo un attore globale nel settore energetico: petrolio e gas costituiscono la maggior parte delle esportazioni. Le politiche del governo hanno contribuito ad attrarre nuovi investimenti da parte di giganti come TotalEnergies ed ExxonMobil.

"Quella angolana è una delle nostre più grandi filiali - dice Olivier Jouny, direttore generale di TotalEnergies Angola -.  Abbiamo sei impianti, sei piattaforme petrolifere, sei grandi navi che lavorano in acque profonde tra i 1.500 e i 2.000 metri". Tutto questo può aiutare l'Angola a diventare il più grande produttore di petrolio dell'Africa meridionale, come prevede l'Agenzia Internazionale dell'Energia. "Gestiamo la più grande operazione in acque profonde - dice Melissa Bond, direttrice di ExxonMobil Angola -. Abbiamo un rapporto molto collaborativo e siamo riusciti a portare avanti alcune opportunità significative".

L'Angola ha avviato anche la transizione verde per diversificare la sua economia. "La visione di Somoil è quella di diventare la prima compagnia energetica integrata, non solo in Angola, ma in Africa - dice Edson dos Santos, ad di Somoil -. Le energie rinnovabili avranno un ruolo importante per noi. Una di queste è il solare. L'Angola è tra i migliori Paesi africani in questo campo.. La seconda è l'energia idroelettrica. In Angola ci sono molti fiumi.

Un clima ideale per la viticoltura

I fiumi contribuiscono anche all'agricoltura e al turismo dell'Angola. L'azienda vinicola Vale do Bero, lungo il fiume Bero, nella ricca provincia agricola di Namibe, produce circa 80.000 bottiglie all'anno. Il suo successo non è dovuto solo dall'abbondanza di acqua: il clima favorevole permette di avere due vendemmie all'anno. "È un grande vantaggio rispetto alla maggior parte dei Paesi - dice Paulo Murias, proprietario dell'azienda -. È un vantaggio perché nella maggior parte dei Paesi c'è una sola vendemmia all'anno".

Un vantaggio anche per altre colture, come frutto del drago e fragole. "Abbiamo le migliori condizioni al mondo per produrre fragole - dice Yudo Borges, conosciuto come il re delle fragole -. Siamo a 2.000 metri di altezza e abbiamo un clima secco". A tutto questo si aggiunge la rinuncia a pesticidi e fertilizzanti. "Il frutto, qualunque sia - mango, ananas o pitaya - ha un buon sapore quando viene prodotto seguendo un sistema di produzione naturale", dice Aderito Costa, uno dei più noti produttori di pitaya del Paese.

Un tempo grande produttore mondiale di caffè, l'Angola sta tornando in auge grazie ad aziende come Fazenda Vissolela, nella provincia di Kwanza Sul. "Il progetto Vissolela si estende su 1.000 ettari, dedicati a vari tipi di caffè - dice Guilherme Diniz, direttore generale di Fazenda Vissolela -. Abbiamo 100 ettari per ogni varietà di caffè Arabica. L'80% di questo caffè sarà esportato".

Il turismo della diaspora

L'Angola guarda oltre confine per sviluppare il cosiddetto "turismo della diaspora", rivolto ai discendenti degli angolani venduti come schiavi dai colonizzatori portoghesi nel corso dei secoli. Il fulcro di questo turismo è il corridoio del fiume Kwanza, un percorso che parte dalle spettacolari cascate di Calandula, nell'Angola orientale, e si estende fino alla costa atlantica.

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