Nord Stream 1, forse un sabotaggio. Mosca punta il dito contro l'Occidente

Danni a Nord Stream 1
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Di Debora Gandini
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Le indagini sui danni al gasdotto Nord Stream 1, falle causate da forti esplosioni, forse sabotaggio. Mosca accusa l'Occidente per essere stata esclusa dalle indagini

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Sarebbero state potenti esplosioni a causare danni ingenti al gasdotto Nord Stream 1 nella zona economica esclusiva danese. A rivelarlo indiscrezioni della stampa svedese in seguito alle indagini in corso da parte delle autorità congiunte. Secondo l’inchiesta aperta pare che il buco di cinquanta metri in uno dei gasdotti del Mar Baltico sia stato un sabotaggio. Una versione sostenuta anche dal Cremlino che ha condannato l'Occidente per aver escluso la Russia dalle indagini.

Gli operatori della compagnia norvegese Blueye Robotics hanno fotografato uno dei punti di rottura del gasdotto Nord Stream 1 sul fondo del Mar Baltico. Le foto sono state scattate a una profondità di 75-76 metri con una telecamera subacquea che ha rilevato il danneggiamento di un tubo scoppiato durante il possibile sabotaggio al gasdotto.

Ad essere danneggiato anche il gasdotto Nord Stream 2 sempre a causa di esplosioni avvenute nelle ultime settimane. Berlino e Stoccolma hanno intensificato intanto i pattugliamenti marittimi nel Baltico per rafforzare la sicurezza. Le quattro perdite si sono verificate in acque internazionali ma all'interno della zona economica esclusiva di Danimarca e Svezia.

La reazione di Mosca

"Si può solo esprimere rammarico per il fatto che l'intero processo investigativo si svolga a porte chiuse senza permesso di partecipazione, senza interazione con Mosca, che è comproprietaria, ha sottolineato Dmitry Peskov il portavoce di Putin. Non abbiamo l'opportunità di condurre la nostra indagine ma secondo le dichiarazioni che sentiamo da Germania, Francia, Danimarca la responsabilità è solo della Russia.”

Niente più fuga di gas

La società di gestione del gasdotto Nord Stream 2 ha reso noto che è finita la fuga di gas, iniziata dopo le esplosioni sospette avvenute nei giorni scorsi nel mar Baltico. L'Agenzia danese per l'energia conferma la notizia, dichiarando che la pressione sembra essersi stabilizzata in uno dei due gasdotti che va dalla Russia alla Germania.

Fonti di Intelligence ritengono che gli oleodotti Nord Stream 1 e 2, nelle zone economiche esclusive di Svezia e Danimarca, siano stati colpiti in quattro punti da esplosioni con 500 kg di tritolo. "La pressione dell'acqua ha più o meno chiuso il gasdotto, quindi il gas che c'è dentro non può uscire - ha detto il portavoce di Nord Stream 2, Ulrich Lissek - c'è ancora del gas nel gasdotto".

Oggetto di un braccio di ferro geopolitico in questi mesi, i due gasdotti gestiti da un consorzio dipendente dal colosso russo Gazprom non sono operativi a causa delle conseguenze della guerra in Ucraina, ma entrambi erano ancora pieni di benzina.

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