Le nostre telecamere nel cuore della capitale-martire
Questo lunedì ha visto i residenti di Kiev nei rifugi antiaerei per la prima volta da mesi. Mentre le sirene dei raid aerei non si sono mai fermate dall'inizio della guerra in tutto il paese, a Kiev la maggior parte delle persone è tornato a scoprirne il suono
Dice il giovane Anton: "Sentirete lo stesso qui e in tutta la città. Suonano ogni mezz'ora, sette, otto o nove volte".
Aggiunge Vitaliy Klitschko, sindaco di Kiev: "Vedete le finestre rotte, le infrastrutture sono danneggiate, ma le ripareremo. Ma come riparare la vita delle persone che sono morte ora? Sono persone innocenti, persone comuni della nostra città. Si continuano a diffondere bugie circa una "operazione speciale", ma posso dire che Kiev è stata e rimane l'obiettivo dell'aggressore, l'obiettivo dell'occupante".
Migliaia di persone hanno dovuto cercare rifugio nelle stazioni della metropolitana della città. I treni si sono fermati e le stazioni sono tornate disponibili come rifugi.
Euronews ha intervistato due studentesse che erano appena tornati a Kiev per iniziare le lezioni all'università. Vivevano all'estero e questa mattina ha portato brutti ricordi.
“Siamo molto preoccupate, questo ci ricorda tanto la mattina del 24 febbraio con i bombardamenti in tutta l'Ucraina. Sono tornata da poco qui, avevo programmato di tornare per studiare ma ora sarà di nuovo tutto online e io tornerò (all'estero)".
Un'altra giovane aggiunge: "È molto difficile tornare ad accettare la guerra, soprattutto quando dopo un po' tutto inizia a stabilizzarsi, ma poi di nuovo l'incubo ricomincia. E torna lo stress. Non sai cosa fare, dove correre e dove nasconderti".
È senza appello la condanna del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres che ha detto: "Si tratta di un'inaccettabile escalation e i civili stannoi pagando il prezzo più alto"