Nuovi orizzonti: per la svolta verde aiutare i meno abbienti e coinvolgere le imprese

Rifiuti e riciclo naturale
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Di Gioia Salvatori
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Tra gli ostacoli alla svolta verde le difficoltà di molti cittadini a consumare in filiera corta e differenziare i rifiuti; uno studio di BioMonitor chiede a Bruxelles maggiori investimenti per la bioeconomia; per il nostro ospite, l'eurodeputato Adrián Vázquez, fondamentale coinvolgere i privati

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Nel nostro speciale dedicato all'ambiente questo mese parliamo ancora di bioeconomia (l’economia che produce ricchezza dal riciclo, da fonti naturali e biologiche, da pratiche quotidiane sostenibili), delle difficoltà a praticare la svolta verdea tutti i livelli: dalla vita quotidiana dei singoli cittadini ai finanziamenti pubblici ai massimi gradi della burocrazia. 

Per chi vive in un piccolo appartamento privo di spazio per differenziare i rifiuti, per chi non può comprare cibo che nella grande distribuzione, per chi non può evitare di prendere l'automobile per andare a lavorare, vivere verde spesso resta un desiderio irrealizzabile. Le auto elettriche, poi, costano di più di quelle a benzina. Chiedere a chi vive in una piccola casa, come spiegano gli esperti, di differenziare bene, semplicemente non si può. Un'altra soluzione potrebbe essere incentivare in grande scala la filiera corta, così che costi meno. 

Adrián Vázquez, europarlamentare di ciudadanos: "aiutare famiglie ed imprese ad adattarsi"

Con noi per parlare di questo tema l’eurodeputato spagnolo di ciudadanos e presidente della commissione giuridica dell’europarlamento Adrián Vázquez.

Purtroppo non è possibile per tutti seguire buone pratiche verdi. Come possono le istituzioni cercare di risolvere questo problema?

Vazquez: "La cosa principale su cui ci stiamo concentrando ora è che se vogliamo raggiungere gli obiettivi del Green Deal entro il 2030 e il 2050, dobbiamo impegnarci molto per aiutare le famiglie vulnerabili e le imprese ad adattarsi a questa nuova bioeconomia attraverso i nuovi obiettivi del Green Deal che dovremo effettivamente raggiungere".

Cosa intende quando dice che bisogna fare per molti sforzi?

Vazquez: "Permettetemi di dare un po' di contesto: dall'aggressione della Russia all'Ucraina il mondo è cambiato radicalmente. Quegli obiettivi di bioeconomia che ci eravamo posti un anno fa, forse ora vanno rimessi sul tavolo per vedere come è possibile raggiungere gli stessi obiettivi che avevamo un anno fa viste le nuove circostanze. La crisi energetica è un buon esempio di come dobbiamo rivedere tutta la legislazione che abbiamo approvato. Allo stesso tempo, sappiamo, con l'inverno che sta arrivando, che nelle nostre società soffriranno particolarmente soprattutto quelle famiglie e aziende vulnerabili che ho menzionato prima. Dobbiamo impegnarci molto con i fondi europei per cercare di aiutare, tutti i settori sociali, a superare i mesi davvero difficili che abbiamo davanti".

Secondo uno studio del Progetto Bio Monitor finanziato dall'UE senza ulteriori investimenti, gli obiettivi di emissioni zero nel 2050 rimarranno un miraggio. E' d'accordo? E che tipo di investimenti sono prioritari, secondo lei? 

Vazquez: "Ebbene, se pensate a quanti finanziamenti avremo bisogno per raggiungere questi obiettivi nei prossimi decenni, le istituzioni da sole, gli Stati membri da soli, non potranno fare nulla senza una collaborazione congiunta con le grandi aziende e anche con le piccole e medie imprese. Quindi se non riusciamo a fare investimenti congiunti tra istituzioni, Stati membri e dall'altra parte le aziende, capendo che cambiare funziona, la nostra spinta per raggiungere gli obiettivi di bioeconomia non sarà abbastanza. Ecco perché la Commissione europea sta investendo diversi fondi per spingere le aziende a gestire la transizione verde, l'adattamento verde. 

Ma devo essere pragmatico: penso che gli obiettivi siano molto ambiziosi. E penso che ci sia anche la possibilità che non riusciremo a raggiungerli. E non solo perché è abbastanza difficile farlo, ma perché le cose accadono: abbiamo avuto la pandemia, ora abbiamo un'aggressione della Russia all'Ucraina. Quindi è positivo essere stati ambiziosi con gli obiettivi del 2050, ma allo stesso tempo dobbiamo adattarci al contesto presente, a ciò che sta accadendo nella nostra Unione e nel nostro vicinato. Ok, il lavoro avanza, gli obiettivi sono lì. Altra cosa è: saremo in grado di raggiungerli?".

Più investimenti per nuove tecnologie verdi e meno alberi tagliati

Più investimenti per nuove tecnologie è il risultato di uno studio di 4 anni del progetto BioMonitor finanziato dalla stessa Ue chiede a Bruxelles maggiori fondi o la svolta verde diventerà un miraggio. Diversi modelli di economia circolare sono stati esaminati e pensati e il risultato è impietoso. 

Un altro settore su cui, stavolta gli ambientalisti, chiedono che si faccia di più, è la classificazione delle energie verdi e la politica sulle biomasse legnose per una bioeconomia davvero sostenibile. Il loro appello questo mese è stato raccolto dagli europarlamentari, ma solo in parte come potete scoprire alla fine del nostro speciale...

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