La pressione degli attivisti e quella internazionale hanno sbloccato una situazione difficile. Molti gli eurodeputati presenti
Tra orgoglio ma anche tensioni alla fine sabato 17 settembre si è svolto a Belgrado il Gaypride.
Su pressione degli organizzatori e con l'attenzione internazionale addosso il governo ha deciso di revocare il divieto dando il nulla osta per un percorso più breve.
L'eurodeputato slovacco Vladimir Bilcik sottolinea la singolarità dell'evento: "Non è un evento facile da organizzare, voglio solo ricordare a tutti -che è la prima volta che abbiamo europride non solo a Belgrado, non solo in Serbia ma in tutta l'Europa sudorientale, nei Balcani occidentali".
Si sono rivelate infondate le paure che potessero sorgere tafferugli tra il corteo dei supporter dell'europride e la marcia della famiglia. Tra la pioggia battente e un imponente schieramento di forze dell'ordine, 6000 gli uomini mobilitati, c'è stato spazio solo per episodi insignificanti.
Thomas Waitz co-presidente dei Verdi europei: "Questo è l'ingrediente di base di una democrazia liberale e, poiché tutti speriamo che la Serbia stia andando in questo - senso affiancandosi alle democrazie del club europeo - questa è una mossa importante per dimostrare che la Serbia ce l'ha fatta".
Molti eurodeputati e attivisti Lgbt hanno partecipato al Gaypride di Belgrado. Le polemicche e i disordini che a livello politico l'evento ha sollevato potrebbero però avere degli strascichi.