I 28 principali produttori mondiali di gas e petrolio hanno guadagnato quasi 100 miliardi di dollari nel primo trimestre dell'anno. Guterres: "Esorto i governi a tassare gli eccessi"
Da una parte la crisi energetica, innescata dalla guerra. Dall'altra chi ci guadagna, e sono le compagnie di combustibili fossili.
Grazie all'aumento dei prezzi, legati all'aggressione russa dell'Ucraina, i 28 principali produttori mondiali di gas e petrolio hanno guadagnato quasi 100 miliardi di dollari nel primo trimestre dell'anno.
La denuncia arriva dal Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres: "È immorale che le compagnie petrolifere e del gas traggano profitti record da questa crisi energetica che grava sulle spalle delle persone e delle comunità più povere e che ha un costo enorme per il clima. I profitti combinati delle maggiori compagnie energetiche nel primo trimestre di quest'anno sfiorano i 100 miliardi di dollari".
L'impatto multidimensionale della guerra
Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha ancora una volta sottolineato come la guerra stia avendo un impatto enorme e multidimensionale ben oltre l'Ucraina, attraverso una triplice crisi di accesso a cibo, energia e finanza.
"Ovunque - ha concluso Guterres - i bilanci familiari risentono del rincaro dei generi alimentari, dei trasporti e dell'energia, alimentato dal collasso climatico e dalla guerra".