La Francia non molla la presa contro il terrorismo, l'operazione sentinella nei luoghi sensibili di tutto il paese va avanti ad oltranza
A sette anni dagli attentati del 2015 a Parigi, lotta e prevenzione del terrorismo continuano in Francia dove gli attacchi jihadisti hanno ucciso più di 260 persone e ferito altre 1.200 dal 2014. Come nel resto d'Europa, gli attacchi sono diminuiti drasticamente l'anno scorso. La Francia resta su un livello di sicurezza elevato. 7.000 soldati sono ancora schierati per proteggere i punti sensibili in tutto il Paese.
Il lavoro dell'intelligence
Altra priorità della Francia è rafforzare la propria intelligence. Negli ultimi anni sono stati assegnati circa 1.000 nuovi posti alla lotta al terrorismo. Mentre la sconfitta territoriale di Daech ha ridotto la sua capacità di attaccare dall'esterno, la sfida ora è individuare potenziali terroristi solitari. Di quali personaggi si tratta? "Un individuo che si radicalizza la sera, che prende un coltello e va in strada... è sotto il radar - spiega l'ex giudice dell'antiterrorismo Jean-Louis Bruguière - Purtroppo intercettarlo è complicato, a meno di avere degli elementi contro di lui. Ecco perché abbiamo impostato tutto un sistema in Francia per cercare di rilevare atti e cambiamenti di comportamento. Ad esempio individui che non sono terroristi cambieranno i loro comportamenti... all'improvviso non stringono più la mano alle donne, cambieranno i vestiti, si isoleranno ecc"
L'identificazione dei rischi
Per identificare i cosidetti "segnali deboli", la Francia ha anche creato un servizio di intelligence dedicato alla radicalizzazione in carcere. "Hai due tipi di carcerati. I condannati per terrorismo, ce ne sono tra i 450 e i 500. E poi ci sono 700 carcerati per crimini comuni che si sono radicalizzati. Dobbiamo essere in grado di sorvegliarli . È qui che subentrano i servizi di intelligence, ma dobbiamo concentrare il nostro lavoro sulla prevenzione." spiega Driss Aït Youssef, giurista esperto in sicurezza.
60 attacchi sventati
Le autorità francesi affermano di aver sventato circa 60 attacchi dal 2015 ad oggi. Questo è anche il risultato di diverse leggi che hanno rinforzato i controlli entrando nella vita dei cittadini con due anni di regole di emergenza fra il 2015 e il 2017. Queste misure sono state criticate per le limitazioni alle libertà generali.