Brasile, continuano le ricerche dei reporter inghiottiti dalla giungla amazzonica

In Brasile, cresce il movimento di pressione per il ritrovamento dei due uomini
In Brasile, cresce il movimento di pressione per il ritrovamento dei due uomini Diritti d'autore Victoria Jones/AP
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Di Euronews Agenzie:  Afp
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Dom Phillips e Bruno Pereira sono scomparsi domenica in un'ampia e remota valle al confine con il Perù, al centro di interessi criminali e speculativi. Si moltiplicano gli appelli di celebrità e persoaggi pubblici

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Direttori e giornalisti di tutto il mondo hanno scritto al presidente brasiliano Jair Bolsonaro per spingerlo a intensificare le ricerche del giornalista britannico Dom Phillips, 57 anni, scomparso nella giungla ai confini con il Perù insieme all'avvocato indigeno brasiliano Bruno Pereira (41 anni).

Le tracce dei due si sono perse il 5 giugno, mentre documentavano le attività criminali nella valle del Javari, terra indigena contesa da gruppi e consorterie che operano nella pesca e nel disboscamento illegale, nell'estrazione dell'oro e nel narcotraffico.

Mercoledì la polizia brasiliana e le autorità militari hanno dichiarato in conferenza stampa di aver arrestato un sospetto nel corso delle ricerche, e di averne interrogati altri 5.  In casa del fermato sarebbero stati rinvenuti stupefacenti e diversi proiettili calibro 7,62, comunemente utilizzati per i fucili d'assalto che fanno parte dell'armamentario delle bande armate locali.  

Tuttavia, non è ancora chiaro se e come il sospetto sia collegato al caso.

Nel frattempo, le autorità locali si dicono convinte che gli uomini possano essere ancora vivi, mentre nessuna pista sarebbe tralasciata, come dichiarato da Alexandre Fontes, capo della Polizia federale dello Stato di Amazonas. 

"Non escludiamo alcuna ipotesi investigativa" ha detto Fontes. "Abbiamo due linee di indagine davanti a noi, due filoni: la ricerca di persone scomparse da un lato e la possibile commissione di un crimine dall'altro".

Area grande come il Portogallo

Gli attivisti indigeni locali affermano che Phillips e Pereira abbiano ricevuto minacce la scorsa settimana mentre lavoravano nella regione, testimone di un'ondata di prepotenze e sconfinamenti nelle terre indigene protette da parte di consorterie e gruppi armati. 

Stimato esperto della regione attualmente in congedo dall'agenzia brasiliana per gli affari indigeni FUNAI, Pereira è stato bersaglio di minacce di morte per il suo lavoro di lotta contro questi gruppi, che ha svolto anche aiutando le comunità indigene a creare le proprie pattuglie e i propri gruppi di autodifesa 

Gli investigatori hanno ribadito che stanno facendo del loro meglio in quella che Fontes ha definito una "regione molto complicata", attraversata da fiumi serpeggianti e raggiungibile solo in elicottero, piccolo aereo o barca.

"Bisogna capire che l'area della Vale do Javali è grande all'incirca come il Portogallo ed è una zona molto inospitale" ha dichiarato ai media brasiliani Marcelo Xavier, capo del FUNAI. "È molto complicato quando due persone da sole decidono di entrare in un'area indigena senza alcuna comunicazione formale agli organi di sicurezza locali".

Attenzione internazionale

Il caso ha attirato appelli urgenti da parte di importanti organizzazioni giornalistiche, oltre a gruppi ambientalisti e per i diritti umani, a fianco di un crescente elenco di celebrità e personalità pubbliche, come la leggenda del calcio Pelé e la star della canzone brasiliana Caetano Veloso.

"La lotta per la conservazione della Foresta Amazzonica e la protezione dei gruppi indigeni appartiene a tutti noi", ha postato Pele su Instagram, insieme a un video di martedì in cui la moglie di Phillips, sconvolta, soffoca i singhiozzi mentre implora le autorità brasiliane di aiutarla.

"Mi unisco alle tante voci che lanciano l'appello a intensificare le ricerche e a ritrovarli il prima possibile", ha aggiunto l'81enne calciatore, considerato da molti il più grande di tutti i tempi.

Lo stesso messaggio è stato diffuso dall'attaccante del Brasile e dell'Everton Richarlison.

"Chiedo alle autorità, per favore, di agire con urgenza e di fare tutto il possibile per trovare Dom Phillips e Bruno Pereira!", ha scritto il calciatore. 

APU GOMES/AFP
Los Angeles, 8 giugno 2022: un camion-manifesto sulla scomparsa del giornalista britannico Dom Phillips e dello specialista brasiliano di affari indigeni Bruno PereiraAPU GOMES/AFP

L'appello è arrivato anche al Summit delle Americhe di Los Angeles, dove il presidente degli Stati Uniti Joe Biden incontrerà i leader regionali, incluso l'omologo brasiliano Bolsonaro. 

Nel frattempo, a Los Angeles un gruppo di attivisti ha montato uno schermo gigante su un camion che si è fermato in vari punti di riferimento, tra cui l'iconica insegna di Hollywood, con il messaggio: "Dove sono Dom e Bruno?".

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