Lavrov in Turchia per il grano ucraino, ma dietro l'attivismo di Ankara c'è altro...

Serguei Lavrov (a destra) e Mevlüt Çavuşoğlu, ministri degli esteri russo e turco
Serguei Lavrov (a destra) e Mevlüt Çavuşoğlu, ministri degli esteri russo e turco Diritti d'autore Maxim Shemetov/AP
Diritti d'autore Maxim Shemetov/AP
Di Gioia Salvatori
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Domani la visita del ministro degli esteri russo in Turchia, obiettivo: aprire i porti ucraini e far salpare il grano per evitare un disastro alimentare, ma dietro l'attivismo di Ankara ci sono gli interessi dei turchi in Siria

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Un viaggio monco, senza la tappa serba, un viaggio che è sotto gli occhi della diplomazia internazionale. Questo mercoledì il ministro degli esteri russo Serguei Lavrov è in Turchia per una serie di incontri diplomatici nel tentativo di creare corridoi per il grano ucraino perché possa salpare verso il resto del mondo via Mar Nero e disennescare la crisi alimentare. Ma quella tra Ankara e Mosca è una relazione speciale? 

"Mosca ed Ankara hanno bisogno l'una dell'altra in diverse aree strategiche"

Per il professor Emre Ersen, del Dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell'Università di Marmara, non lo è propriamente. Ankara ha bisogno di tenere un canale aperto con Mosca per questioni diverse dalla crisi alimentare e dalla guerra in Ucraina: la relazione tra Russia e Turchia "non è sicuramente una partnership strategica o un'alleanza strategica come la chiamano alcune persone, soprattutto in Occidente - dice il professore -  E', invece, una partnership regionale molto stretta perché i due Paesi hanno bisogno l'uno dell'altro in molti aree problematiche, compreso il Medio Oriente, in particolare la Siria". 

Ankara vuole restare nel nord della Siria

Ankara ha bisogno del placet del Cremlino per restare nel nord della Siria. Merve Tahiroglu, coordinatrice del programma in Turchia al Project on Middle East Democracy, spiega che  "Ankara ha bisogno della benedizione di Mosca per continuare ad essere nel nord della Siria, nonostante le due potenze abbiano preso parti opposte nella guerra civile siriana".

La Turchia ha condannato l'invasione dell'Ucraina ma non si è unita alle sanzioni contro la Russia. Tornando alla diplomazia concitata di questi giorni, in questo ore il ministro della difesa turco ha comunicato di essere in contatto anche con le Nazioni Unite per aprire i porti ucraini. Intanto la fame, come ha sottolineato la FAO, minaccia la stabilità di dozzine di Paesi.

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